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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il boyscout di Brancaccio in corsa per diventare premier: si fa largo Vito Crimi

Si tratta "a oltranza" tra Lega e M5S sul nome del premier del prossimo governo. Tra i nomi c'è anche quello del palermitano. In lizza anche i deputati Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e il senatore Danilo Toninelli Ma Luigi Di Maio non molla l'idea di autocandidarsi

C'è anche il palermitano Vito Crimi tra i nomi per la presidenza del Consiglio indicati dal Movimento 5 Stelle. Si tratta "a oltranza" tra Lega e M5S sul nome del premier del prossimo governo "legastellato": se infatti l'accordo sul contratto è stato raggiunto in maniera tutto sommato agevole, quando si passa a ragionare sui singoli nomi e sulle singole "poltrone" le difficoltà aumentano. Il nuovo incontro stamani tra il leader della Lega Matteo Salvini e il capo politico del M5s Luigi Di Maio per mettere a punto il contratto di governo è iniziato a Montecitorio prima delle 9. Sul tavolo alcuni nodi da sciogliere nel contratto - non rilevanti - ma soprattutto il nome del presidente del Consiglio.

Il Movimento avrebbe fatto circolare secondo alcune ricostruzioni quattro nomi, che potrebbero essere proposti ai leghisti nei prossimi incontri: i deputati Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro (già eletto questore alla Camera) e i senatori Danilo Toninelli (capogruppo) e appunto Vito Crimi. La Lega è sostanzialmente d'accordo nel lasciare Palazzo Chigi ai pentastellati in cambio del Viminale a Salvini, e vedrebbe di buon occhio la figura di Emilio Carelli, ex direttore di Sky Tg24 e neo-deputato del M5s. Quest'ultimo però avrebbe declinato.

Vito Crimi, palermitano, 46 anni, ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza nel quartiere Brancaccio. Per anni ha svolto la sua attività politico-sociale in parrocchia. Ha abbandonato gli studi universitari in Matematica "per motivi di lavoro". Dopo in realtà aver vinto un concorso alla Corte d'Appello, nel 1999, che l'ha costretto a trasferirsi a Brescia. Attivo nei meetup Amici di Beppe Grillo dal 2007, nel 2010 è stato il candidato dei 5 Stelle alla presidenza della Regione Lombardia. Nel curriculum, preparato per presentarsi ai militanti, ha scritto: "All’età di 27 anni mi sono trasferito a Brescia per lavoro, ho sposato mia moglie Cristina e ho avuto un figlio. Qui ho svolto per circa tre anni l’attività di capo scout, rispolverando una passione che non avevo mai perso, lo scoutismo. Scout una volta, scout per sempre. Il motto “estote parati” (sempre pronti) rimane per me un punto di riferimento".

Nel 2013 è entrato in Parlamento ed è stato il primo a presiedere il gruppo parlamentare dei grillini al Senato: in questa veste ha partecipato alle riunioni - in streaming - con le delegazioni del Partito democratico per la formazione del governo. Rieletto nel 2018 è nominato presidente della Commissione Speciale per il Def.

Governo M5s-Lega, cosa c'è davvero nel contratto tra Di Maio e Salvini

In realtà Luigi Di Maio fino all'ultimo non mollerà del tutto l'idea di poter arrivare lui stesso a Palazzo Chigi, concedendo persino più del previsto alla Lega sul fronte ministeri: il capo dello Stato Sergio Mattarella si aspetta non solo un programma definitivo che possa portare in tempi rapidi alla formazione di un esecutivo e dare così il via alla 18esima legislatura, ma anche il nome del nuovo presidente del Consiglio. Poi farà le sue valutazioni.
 

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