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Giovani socialisti: "Revocare subito la concessione al bar del tribunale"

Dopo i fatti venuti alla luce durante la puntata delle Iene di ieri, la Federazione dei Giovani Socialisti di Palermo chiede la revoca delle concessioni ai Torregrossa e auspica interventi seri e decisi sulla lotta contro il lavoro nero

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La Federazione dei Giovani Socialisti di Palermo in accordo con in Partito Socialista Italiano-Sicilia, alla luce degli scabrosi scempi ai danni dei lavoratori palesati dal servizio de Le Iene a cura di Ismaele La Vardera andato in onda su Italia1 sera del 16 giugno 2020, comunica con questa nota quanto segue:

1- Si condanna innanzitutto lo sfruttamento del lavoro in nero perpetrato ai danni dei lavoratori da parte della Torregrossa, concessionaria dei bar, tabacchi e valori bollati interni al Tribunale di Palermo;

2- Lo sfruttamento del lavoro in nero, anche parziale, che già di per sé è di una gravità inaudita, assume profili preoccupanti essendosi svolto nel luogo deputato a cuore pulsante della legalità, i palazzi del Tribunale di Palermo, dove nessuno, tra avvocati, giudici, funzionari, forze dell’ordine eccetera, era al corrente di questo scempio;

3- Questo fenomeno dimostra per l’ennesima volta la totale assenza di controlli sul posto di lavoro e sull’effettivo impiego dei lavoratori nelle imprese, come nel caso di specie con gente costretta a lavorare per tre euro l’ora o anche meno, con un quadro preoccupante che pervade non più solamente gli “anfratti oscuri lontani dalla legalità” ma anche i luoghi dove la legge dovrebbe essere Vangelo.

Alla luce di questi ignominiosi fatti, noi chiediamo anzitutto la revoca immediata della concessione per i bar-tabacchi del Tribunale di Palermo alla società facente capo all’attuale concessionaria, per attribuirla, mediante gara d’appalto, ad una nuova società che garantisca contratti regolari a tutti i lavoratori, possibilmente con la prelazione per gli attuali impiegati, e che dia garanzie non tanto di solvibilità quanto di stabilità occupazionale. In attesa dei giudizi di merito che saranno incardinati e celebrati, offriamo la nostra più sincera vicinanza e solidarietà umana, sociale, professionale e materiale – nei limiti delle nostre possibilità come circolo giovanile – a Rita e Valeria, così come anche a quei lavoratori che non hanno parlato per paura di finire sul ciglio di una strada. Non è più ammissibile che il lavoro da diritto sancito costituzionalmente divenga ricatto e mercimonio.

E questo vale per i lavoratori del bar del tribunale come per tutti i lavoratori di qualunque luogo. Perché non è ammissibile lavorare a tre euro l’ora o meno, senza diritti sindacali, senza le fantomatiche tutele (de)crescenti decantate da qualche politicante negli anni trascorsi, senza diritto alle ferie, agli straordinari, alla tredicesima, alla quattordicesima. Queste cose sono profondamente vergognose. Ed anche se il giudizio dovesse per pura e denegata ipotesi vedere non soccombere l’attuale concessionaria, noi saremo sempre là in prima fila per i lavoratori, perché come diceva Nenni è meglio sbagliare stando al fianco dei lavoratori che avere ragione contro di essi. Ci riserviamo anche di sollecitare un intervento legislativo tramite gli organi preposti per vedere una maggiore tutela dei lavoratori nonché un alleggerimento della pressione fiscale incidente sul lavoro.

Federazione dei Giovani Socialisti di Palermo

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