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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Finanziaria, lavoratori regionali in agitazione: "No alle leggi ad personam"

Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl protestano contro "i ritardi del governo sul rinnovo dei contratti di lavoro, la mancata nomina dei vertici dell'Aran Sicilia, l'approvazione di norme per categorie circoscritte di lavoratori"

Proclamato lo stato di agitazione tra i dipendenti e i dirigenti della Regione Siciliana e di tutti gli enti e le società partecipate che applicano il contratto regionale. Cobas-Codir, Sadirs, Siad e Ugl protestano contro "i ritardi del governo sul rinnovo dei contratti di lavoro, contro la mancata nomina dei vertici dell'Aran Sicilia, l'agenzia per la contrattazione, e contro le leggi ad personam e incostituzionali" approvate nella Finanziaria. "In assenza di segnali concreti da parte del governo regionale - annunciano gli autonomi - sarà indetta una prima manifestazione di protesta, propedeutica a una mobilitazione totale del personale per il diritto al rinnovo dei contratti, alla riclassificazione e a un'amministrazione efficiente e al reale servizio dei cittadini".

In una nota firmata da Marcello Minio e Dario Matranga del Cobas-Codir, Fulvio Pantano e Franco Madonia del Sadirs, Angelo Lo Curto e Vincenzo Bustinto del Siad ed Ernesto Lo Verso dell'Ugl-Fna, i sindacati prendono atto "con rammarico, dell'inaccettabile silenzio da parte del governo regionale relativamente alle importanti e delicate tematiche più volte sollecitate in tutte le sedi, per poi approvare, invece, durante i lavori d'aula della legge di stabilità, con procedure in violazione alle leggi costituzionali e senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali, norme ad personam per categorie circoscritte di lavoratori". Un comportamento che secondo le parti sociali crea "le solite false aspettative perché queste norme verranno certamente impugnate davanti alla Corte Costituzionale proprio per la modalità in cui sono state approvate in aula e per la disparità di trattamento con tutto il resto del personale".

I sindacati sottolineano quindi "l'urgenza di affrontare le problematiche indifferibili di un necessario ammodernamento della macchina amministrativa e di una più moderna e razionale utilizzazione del personale regionale con la riclassificazione di tutto il personale".

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