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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

5 Stelle, epurati i dissidenti: partono da Palermo i venti di scissione

I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno deciso di espellere i senatori dissidenti: tra loro il palermitano Francesco Campanella. In tanti nell'area del capoluogo siciliano sono pronti ad abbandonare il simbolo: il fronte degli scontenti si allarga

E alla fine la resa dei conti è arrivata. Scatta l'epurazione dei grillini dissidenti. Ha vinto la linea Grillo-Casaleggio. I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno deciso di espellere i senatori dissidenti: il palermitano Francesco Campanella,  Luis Alberto Orellana, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. A questo punto la scissione interna pare inevitabile. In diretta streaming i quattro "dissidenti" si sono prima difesi, poi hanno incassato la solidarietà di molti colleghi mostrando così evidenti crepe tra i grillini anche se, alla fine, la maggioranza si è schierata con i vertici.

I venti di scissione sono partiti da Palermo. Tutto è nato un mese fa, quando cioè nel sito "Il Grillo di Palermo" viene pubblicata una nota con la quale Campanella e Bocchino, entrambi siciliani, sono ufficialmente scomunicati perché troppo aperti con le altre forze politiche. Posizione contro la quale si scagliano 45 attivisti, che con un'altra nota hanno chiesto conto e ragione della "unilaterale presa di distanze".

Il più critico, Alessio Tacconi, è addirittura arrivato a chiedere di aggiungere il suo nome a quello dei dissidenti da espellere: "Non hanno violato il codice di comportamento, sono stati autori di un reato di opinione". E ancora: "Io ho dato la mia approvazione per firmare il comunicato incriminato", quello che mette sotto accusa i quattro senatori, ma "per un errore il mio nome non c'era. Dovete considerare anche il mio nome, se ci sarà una votazione". Sulla stessa linea diversi grillini, soprattutto deputati: Tommaso Currò, Walter Rizzetto e Mimmo Pisano.

Insomma, l'epilogo che sta sorprendendo il Paese, ufficializza una scissione che a Palermo era già nell'aria nei vari meet-up. In tanti da queste parti sono pronti ad abbandonare il simbolo. A Bagheria ad esempio, dove sono appena nati gli "attivisti liberi". Soffiando venti di scissione anche a Santa Flavia, Casteldaccia, Termini Imerese, Monreale, Cefalù, Partinico e Terrasini. Perché il fronte degli scontenti, cresce di giorno in giorno.

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