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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elezioni regionali: "Un candidato di sinistra alternativo al Pd? Sì, ma senza supponenza"

Giusto che Sinistra Italiana chieda a Ottavio Navarra di fare un passo indietro. Ma non si può dire: prima trattiamo con Leoluca Orlando e con il PD e, se va male, trattiamo con voi. Anzi, vi facciamo una proposta politica. Così Sinistra Italiana rischia di passare per arrogante. Tra l’altro, il PD siciliano è responsabile, quanto Crocetta del fallimento dell’attuale Governo regionale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Prosegue il dibattito a sinistra del PD su come affrontare le elezioni regionali siciliane del prossimo novembre. Ottavio Navarra, candidato alla presidenza della Regione con l’appoggio di Rifondazione comunista, Partito comunista italiano, Azione civile e Possibile di Civati, ha invitato anche i vertici di articolo 1 MDP e Sinistra Italiana a convergere sulla sua candidatura. La risposta di Sinistra Italiana – per bocca dei due segretari regionali, Luca Casarini e Bianca Guzzetta – non si è fatta attendere: “Lo ringraziamo per la gentilezza, ma non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a fare la nostra battaglia al fianco di Leoluca Orlando – dicono i due in un’intervista a ITALPRESS -. Siamo in attesa di capire se le nostre proposte (un candidato civico, che può essere il rettore Fabrizio Micari, il no all’alleanza con Alfano e un programma di proposte irrinunciabili) verranno accolte dal Partito Democratico. Il dibattito è ancora in corso. Vediamo come finisce e, se l’esito non è quello che speriamo, saremo noi a fare una nostra proposta a Ottavio e a tutta la sinistra”.

Insomma, se fallirà la trattativa tra Sinistra Italiana e Leoluca Orlando (che, a quanto pare, tratta anche nel nome e per conto del PD), Casarini e Guzzetta chiederebbero a Ottavio Navarra di fare un passo indietro per provare a ipotizzare qualcosa di diverso. “Con grande umiltà – sottolineano i due segretari di Sinistra Italiana – stiamo conducendo una battaglia non per la nostra conservazione, ma per i siciliani. Non c’è altro spazio se non questo – spiega Guzzetta -. Quello di Ottavio Navarra è uno spazio velleitario”. Casarini pone l’accento “sulla necessità” del cambiamento. “Il tema – spiega Casarini – non è ricostituire una sinistra della purezza e in pace con se stessa, ma tentare di impedire, da un lato, che questa Regione cada nelle mani di un qualunquismo digitale di destra come quello dei grillini e, dall’altro, che venga riconsegnata a una destra pericolosa e con amicizie ben note non solo ai magistrati. Il tema per noi è il cambiamento come antidoto al gattopardismo. Rifugiarsi in una sinistra identitaria, certamente tranquilla nella sua purezza, ma ininfluente nel conflitto culturale e politico in corso equivarrebbe ad una resa, a dire che non è possibile cambiare nulla e a pensare che la sinistra possa bastare a se stessa”. “Lo ius soli siciliano, un diverso atteggiamento nei confronti dell’ecologia, dell’acqua che deve essere pubblica e dei rifiuti sono punti irrinunciabili del nostro programma e non negoziabili”.

Supponiamo che Casarini e la Guzzetta stiano “negoziando’ anche con il PD la questione acqua e la gestione dei rifiuti. Il Partito Democratico della Sicilia, che governa la Regione dal 2008, ha mantenuto l’acqua nelle salde mani dei privati, mentre per la gestione dei rifiuti, di fatto, non ha certo ostacolato le discariche. Di questo Casarini e la Guzzetta ne sono coscienti? Il tema di una candidatura a sinistra del PD per la guida della Sicilia resta attuale. Il “No” ai professionisti del trasformismo politico del Ministro Angelino Alfano e dei suoi seguaci è importante: ‘addizionarsi’ agli alfaniani significa svuotare di contenuti politici ogni ipotesi di sinistra. Ma, da solo, l’antialfanismo non basta. Né si può pensare di costruire un’ipotesi di candidatura di sinistra, per la Sicilia, con il PD siciliano e con Sicilia Futura di Cardinale. Giusto l’accento sull’apertura alle liste civiche. Ma questo non significa ‘imbarcare’ in un’ipotesi di Governo della Sinistra in Sicilia i parlamentari e, in generale, i dirigenti del PD che, dal 2012 ad oggi, hanno appoggiato il Governo Crocetta. Pensare di scaricare sul solo Crocetta la responsabilità del fallimento di cinque anni di Governo regionale è solo ipocrisia allo stato puro. Ci sono responsabilità del Partito Democratico che non possono essere nascoste. Pensiamo alla Formazione professionale che ha prodotto 8 mila licenziamenti, all’assenza di politiche attive del lavoro, alle mancate risposte ai problemi irrisolti dell’agricoltura. Per non parlare dei rapporti finanziari con lo Stato: mai, in settant’anni di storia dell’Autonomia siciliana, la Regione ha perso tante risorse finanziarie come invece è accaduto negli ultimi cinque anni. E’ vero, i due ‘Patti’ con il Governo Renzi che hanno ‘dissanguato’ le finanze regionali li ha firmato il presidente Crocetta; ma sono accordi che il PD siciliano ha avallato e, adesso, non se ne può lavare le mani scaricando tutta la responsabilità su Crocetta. Lavorare per una candidatura di sinistra per la presidenza della Regione significa, oggi più di ieri, ripudiare l’ascarismo che, purtroppo, ha contraddistinto l’esperienza di Crocetta, del PD e degli altri partiti centristi alleati del Governo. Sinistra, in Sicilia, significa lavorare per la Sicilia e non contro la Sicilia. Giusto chiedere a Ottavio Navarra di fare un passo indietro, ma senza spirito d’imposizione, senza supponenza, senza offendere chi già sta lavorando a un’alternativa al PD e a Crocetta. Non si può dire a Ottavio Navarra e ai suoi alleati, che già lavorano al progetto di una Sinistra alternativa al PD, se va male con Orlando e con il PD parliamo con voi e, anzi, vi facciamo una proposta politica. Così si rischia di passare non solo per arroganti, ma anche per coloro i quali utilizzano la prassi dei ‘due forni’: e sono certo che Sinistra Italiana, in Sicilia, non è interessata ai ‘due forni’ di andreottiana memoria!

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