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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

Commenti e reazioni dopo il voto, Nuti:"A Roma sul modello Sicilia"

Nel Pd Ferrandelli auspica un dialogo proprio con i grillini. Nel centrodestra bene il Pdl; Grande Sud e Pds-Mpa fuori dal Parlamento, Miccichè: "Le urne non ci hanno premiato". Orlando (Rc): "La prospettiva è fuori dai partiti recinto"

I risultati delle urne hanno provocato un terremoto politico, anche alla luce del clima di grande incertezza sui futuri equilibri di governo. In Sicilia il Movimento 5 Stelle fa il pienone, confermando l'ottimo risultato ottenuto alle regionali e piazzandosi davanti alle coalizioni di centrodestra e centrosinistra in entrambe le circoscrizioni per la Camera. Nell'isola i grillini eleggono così tredici deputati (6 nella sicilia occidentale e 7 in quella orientale) e sei senatori. Grande soddisfazione tra i deputati dell'Ars e neo parlamentari nazionali per il risultato delle urne.

Per Riccardo Nuti, primo degli eletti alla Camera per la Sicilia occidentale, sarà preziosa l'esperienza dei deputati dell'Ars, che potrà essere messa a frutto anche tra gli scranni di  Montecitorio e Palazzo Madama: “Cercheremo di costringere il Parlamento a lavorare su fatti concreti. I nostri deputati a Palazzo dei Normanni  hanno dimostrato con i fatti che con la determinatezza si possono centrare importanti traguardi. Opereremo inoltre senza alcun preconcetto: se le proposte degli altri schieramenti saranno buone troveranno sempre il nostro consenso. L'importante è che il bene del Paese sia sempre al primo posto”.

Secondo  Francesco Campanella, primo dei sei senatori che dalla Sicilia sbarcheranno a Roma, si deve legiferare sulle reali necessità della gente e, se è il caso, facendo sacrifici tutti assieme. “Basta con i provvedimenti che prevedono lacrime e sangue per i cittadini e bagordi per i politici ed i loro amici: la situazione è arrivata ad un'urgenza ed a una gravità che non lasciano più alcuno spazio ai soliti balletti della politica. Noi taglieremo i nostri emolumenti e ci batteremo perché lo facciano anche gli altri parlamentari, per restituire questi fondi alla collettività, insieme ai rimborsi elettorali. Non è abbastanza, ma è un primo passo che si può fare da subito".

Deciso l’intervento della prima eletta alla Camera per la Sicilia orientale, Giulia Grillo in merito alla possibile ingovernabilità: “Sbaglia chi associa l’ingovernabilità ad un movimento di cittadini. Noi governeremo bene nell’interesse del Paese. L’ingovernabilità sarà sicuramente causata dalle azioni delle coalizioni che hanno vinto e che sono abituate  a votare per partito preso. Noi voteremo nel merito delle proposte, così come avviene all’Assemblea Regionale Siciliana. Il messaggio vero è che per la prima volta dei cittadini puliti, senza soldi e senza sponsor rappresenteranno i propri elettori senza distanze”.

Nel centrodestra, il Pdl fa il pienone ed è l'unico partito della coalizione ad eleggere i propri rappresentanti. Il partito di Berlusconi conquista da solo il premio di maggioranza al Senato aggiudicandosi così 14 seggi. Dodici i deputati eletti alla Camera, 6 in ciascuna delle due circoscrizioni siciliane. Restano invece fuori dal Parlamento sia Grande Sud che l'Mpa dell'ex governatore Lombardo.

“Le urne non ci hanno premiato - ha commentato a caldo Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud - ma se si crede in un progetto lo si deve portare avanti comunque. Non ho nessun rammarico – ha aggiunto Miccichè – per la mancata elezione. Sono contento per tutto ciò che ho fatto in politica. Non posso che fare i complimenti al presidente Berlusconi, che in due mesi è riuscito a non far vincere la sinistra”. Il buon risultato nazionale raggiunto da Fratelli d'Italia  - in tutto sono nove i seggi conquistati  dal neonato partito di Giorgia Meloni e Guido Crosetto - non è però sufficiente per far scattare un seggio in Sicilia.

Il centrosinistra  non va oltre il 21 per cento alla Camera, dietro al M5S e al centrodestra, ma grazie al premio di maggioranza nazionale conquista 11 seggi nella Sicilia occidentale ( 10 al Pd  e 1 a Sel) e 12 in quella orientale (10 Pd, 1 Sel e 1 Centro Democratico).  A Palazzo Madama solo 5 i seggi conquistati: quattro dal Pd e uno dalla lista del Megafono del presidente Crocetta. L'assenza di una maggioranza assoluta al Senato passa anche dal risultato siciliano, considerato determinante alla vigilia del voto. Analizzando il dato elettorale, il capogruppo del Pd all'Ars Baldo Gucciardi dice: “Una legge elettorale indecente consegna un risultato che può diventare pericoloso per il Paese. L’ingovernabilità è il pericolo maggiore che va scongiurato nell’interesse dei cittadini". E aggiunge: "Dialogare con il Movimento 5 Stelle diventa fondamentale per affrontare e risolvere i gravi problemi di fronte ai quali servono soluzioni immediate. Se non si riuscisse a trovare una maggioranza parlamentare, piuttosto che aggravare i problemi dell’Italia con governi privi di stabilità, sarebbe meglio ridare la parola agli elettori”.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli, che auspica una collaborazione con i grillini, "prendendo esempio dall'esperienza siciliana all'Ars". "Abbiamo una grande responsabilità  - dice Ferrandelli - che è appunto quella di governare. La vittoria del Pd però da sola non basta per garantire stabilità a questo nuovo Governo. Credo siano auspicabili, riflessioni a parte, azioni di intesa democratica e programmatica con il Movimento 5 Stelle. L'esperienza siciliana all'Ars faccia riflettere il Pd nazionale: dobbiamo guardare al movimento dei grillini come ad una forza politica con cui dialogare. Il Partito democratico - continua - è un grande partito e come tale deve iniziare ad aprirsi all'esterno e guardare al Movimento 5 Stelle come ad una risorsa. Grazie al supporto dei 15 grillini siciliani, infatti, abbiamo ottenuto due grandi risultati in altrettante battaglie, come quella contro il Muos e quella contro il Ponte sullo Stretto. Se ci siamo riusciti noi, non vedo perché non potrebbe accadere lo stesso anche a Roma".

Alla Camera, quattro seggi vanno alla coalizione guidata da Mario Monti: due in Sicilia occidentale (1 Scelta civica e 1 Udc) e 2 in quella orientale (1 Scelta civica e 1 Udc). Niente da fare per Fli, il partito del presidente uscente della Camera Gianfranco Fini. Al Senato, il "listone" dell'ex premier resta fuori dai giochi.

Risultato al di sotto delle aspettative anche per Antonio Ingroia e Rivoluzione civile, che non ottengono nemmeno un seggio nè alla Camera nè al Senato. Commentando il risultato elettorale a Palermo, Leoluca Orlando guarda già al futuro: "A Palermo e nella circoscrizione Sicilia 1, Rivoluzione civile ha ottenuto il miglior risultato cittadino, provinciale e circoscrizionale in Italia; per altro nella città, nella provincia e nella circoscrizione in cui il Movimento 5 stelle ha ottenuto un record di consensi. "E' la conferma - aggiunge il Sindaco di Palermo - che il messaggio che mi ha fatto eleggere Sindaco di Palermo con oltre il 74% di consensi, il messaggio che occorre andare oltre il recinto di partiti atrofizzati  comincia ad affermarsi. Dobbiamo impegnarci per il futuro, da noi da tempo indicato con la Rete 2018, perché si possa costruire una proposta politica ampia, aperta che abbia come 'partito' di riferimento l'Italia".

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