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Giorgio Trizzino (M5S): "10 domande alle istituzioni per difendere il diritto alla salute dei bambini siciliani"

Il medico candidato a Palermo per il Movimento 5 Stelle ripercorre la storia dei due grandi progetti nati per riqualificare l’offerta pediatrica siciliana e da anni fermi al palo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Con i fondi erogati per la ristrutturazione degli ospedali siciliani dovrebbero finalmente essere completati anche i lavori all’interno dell’Ospedale dei Bambini G. di Cristina, rimasti in sospeso ormai da diversi anni. A tale scopo sono stati destinati 13 milioni di euro. Sul tema della riqualificazione dell’offerta pediatrica in Sicilia interviene Giorgio Trizzino, Direttore Medico dell'Ospedale dei Bambini e del Presidio Civico dell’ARNAS di Palermo, candidato con il Movimento 5 Stelle nel collegio uninominale “Palermo Libertà” per la Camera dei Deputati. “Vale la pena ricordare – afferma Trizzino - che il finanziamento originario da parte del Ministero della Salute era programmato in due tranche, rispettivamente di 16 milioni e di 8 milioni, per un totale di 24 milioni con un cronoprogramma che prevedeva il completamento dell’opera nel 2014. La realtà è che tali opere non sono mai state completate a causa della mancata erogazione della seconda tranche del finanziamento, costringendo i piccoli ricoverati ad essere ospitati in reparti vetusti e del tutto inadeguati alle loro necessità.”

“Tuttavia – continua Trizzino - pur avendo finanziato la ristrutturazione del P.O. Di Cristina il Ministero della Salute nel 2008 ha deciso di realizzare, sempre a Palermo, un secondo ospedale pediatrico, il C.E.M.I (Centro di Eccellenza Materno Infantile), presso il Fondo Malatacca, adiacente all’Ospedale Cervello, finanziando il progetto con un importo di quasi 60 milioni di euro. Il cantiere è stato aperto il 19 maggio del 2010, consegna dell’opera prevista nel 2014. In realtà ad oggi è stato realizzato solo il basamento. Se e quando verrà completata l’opera non è dato saperlo perché i lavori infatti sono fermi da anni.” “Ritengo a questo punto che è arrivato il momento di fare chiarezza. Chi è stato al governo nazionale e regionale in questi anni, il Ministro Lorenzin, i sindaci e gli assessori alla salute che negli ultimi anni si sono succeduti devono ai bambini siciliani delle risposte precise e puntali”, conclude il noto medico palermitano che indica i 10 perché da anni in attesa di risposta:

1. Perché non si è data continuità alla ristrutturazione dell’Ospedale dei Bambini P.O. Di Cristina, consegnando alla città un unico ospedale pediatrico più grande e più funzionale (seguendo l’esempio di altre grandi strutture ospedaliere come il Gaslini di Genova o il Meyer di Firenze)? 2. Perché non si ritenuto che, con il completamento della ristrutturazione del P.O. Di Cristina, per Palermo sarebbe stato sufficiente un unico ospedale pediatrico? 3. Perché una città come Palermo deve possedere due Pronto Soccorso Pediatrici mentre altre grandi città come Firenze e Genova ne hanno solo uno (ricordo che il secondo Pronto Soccorso pediatrico si trova presso l’Ospedale Cervello e che lo stesso è privo di reparti specialistici di riferimento nel contesto della stessa struttura ad eccezione dell’U.O. di Ortopedia Pediatrica che invece sarebbe dovuta essere ubicata presso l’Ospedale dei Bambini, dove tale specialità manca)? 4. Perché non è possibile fornire risposte adeguate ad alcune patologie gravi come quelle cardiochirurgiche e neurochirurgiche? 5. Perché non si è proceduto, all’atto delle scelte, a consultare i professionisti della struttura (ivi compresa la Direzione Sanitaria) ed a fondare le decisioni su dati epidemiologici e statistici? 6. Perché si è preferito spendere 58.956.403.08 di euro per costruire un nuovo ospedale pediatrico invece di spenderne 8.000.000,00 (oggi lievitati a 13.000.000,00) per il completamento del P.O. Di Cristina? 7. Perché oggi i nostri bambini si trovano a pagare un prezzo così elevato per l’irresponsabilità delle scelte altrui? 8. Perché non si decide di aprire una commissione di inchiesta per verificare se esistono responsabilità? 9. Perché ancora oggi i nostri piccoli pazienti non possono essere ospitati in una struttura accogliente ed all’altezza dei tempi e devono invece essere ricoverati nei corridoi per mancanza di spazi idonei? 10. Con quale personale specialistico si sarebbe mai potuto attivare il secondo ospedale pediatrico CEMI di Fondo Malatacca?

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