“Rita Borsellino per noi non rappresenta solo una candidata, è soprattutto un progetto”. Sergio Lima, coordinatore provinciale di Sinistra ecologia e libertà, spiega così l’appoggio del suo partito alla candidatura di Rita Borsellino alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. “Serve un sindaco che non vada alla ricerca di mediazioni o compromessi – prosegue Lima – e Rita è una garanzia nel non assoggettarsi ai poteri forti. Rappresenta un patrimonio del centrosinistra e, da non dimenticare, non è ascrivibile ad alcun partito. Inoltre raffigura un forte segnale di discontinuità  con il passato”.

Sel parteciperà alle primarie di coalizione del 4 marzo. Cosa è cambiato nel centrosinistra rispetto a qualche settimana fa?
“E’ cambiato il senso di responsabilità. Fin dall’inizio abbiamo chiesto tre cose al centrosinistra: unità, primarie, perché è giusto che sia la gente a decidere chi debba guidare la coalizione, e di essere impermeabili al Terzo polo perché ha partecipato al dissesto finanziario della città durante l’amministrazione Cammarata. Quello che non ci andava bene era il tentativo di trasformare le primarie in un referendum del Partito democratico”. Lima, tra i più giovani coordinatori di partito, nel descrivere la ritrovata coesione del centrosinistra, individua anche alcune responsabilità, durante la scorsa amministrazione, nel fare opposizione in consiglio comunale:  “Non c’è stata la forza di essere una coalizione, ogni consigliere comunale ha fatto storia a sé: non per colpa loro ma ci sono state tante idee personali ma poche di coalizione".

Per evitare alcuni errori del passato cosa ci vuole per la città?
"Adesso serve un sindaco che non vada alla ricerca di mediazioni o compromessi – prosegue Lima – e Rita è una garanzia nel non assoggettarsi ai poteri forti. Rappresenta un patrimonio del centrosinistra e, da non dimenticare, non è ascrivibile ad alcun partito. E’ un patrimonio collettivo”.

Quali sono le difficoltà che si troverà davanti il prossimo inquilino di Palazzo delle Aquile?
“Sicuramente il bilancio. Siamo sull’orlo del dissesto finanziario. Poi bisogna sistemare le ex municipalizzate.  Per anni sono state gestite come un bancomat elettorale. E' necessario riorganizzarle e renderle economicamente sostenibili, senza però toccare i posti di lavoro. Penso all’Amia: se fatta bene la raccolta differenziata può produrre anche degli utili. Bisogna cambiare il modo di gestire i fondi: non devono servire per coprire le falle finanziarie ma per produrre servizi per i cittadini. E’ un problema strutturale”.

Cosa bisogna augurarsi per il futuro di Palermo?
“Nuovo e futuro sono due parole che si sentono spesso in questa campagna elettorale. Mi auguro che non rimangano solo semplici parole. Per questo motivo noi di Sel puntiamo su Rita Borsellino”.