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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni comunali 2012

Amia, Amat e dipendenti comunali Confronto tra i candidati alle primarie

Rita Borsellino, Faraone, Ferrandelli e Antonella Monastra hanno tenuto un dibattito dai toni pacati e privo di polemiche, presso il centro Pio La Torre, discutendo dei temi programmatici

Un dibattito dai toni pacati, con al centro i programmi di ciascun candidato. Al centro Pio La Torre è andato in scena il primo confronto pubblico per i quattro candidati alle primarie del centrosinistra a Palermo: Rita Borsellino, Davide Faraone, Fabrizio Ferrandelli e Antonella Monastra. I candidati, moderati dal presidente Vito Lo Monaco, si sono confrontati sui rispettivi programmi elettorali, tralasciando le polemiche dei giorni scorsi. Sono stati approfonditi vari temi programmatici, dal risanamento dei conti pubblici del Comune allo sviluppo di un piano produttivo della città.Si è parlato anche di un codice etico per i candidati al consiglio comunale.

Borsellino. L’eurodeputata punta il dito contro l’inefficienza dell’apparato comunale. “La macchina comunale di Palermo non funziona – ha detto - nonostante abbia il più alto numero di stipendiati. La prima cosa che il futuro sindaco dovrà fare, allora, sarà razionalizzarla, magari attraverso la realizzazione di un'anagrafe del personale, per capire come le risorse sono impiegate ed evitare sprechi con una razionalizzazione dei dipendenti. Palermo - ha aggiunto - ha una macchina burocratica elefantiaca, che crea ostacoli allo sviluppo, invece di agevolarlo. All'interno del Comune ci sono tutte le competenze che servono per far funzionare la macchina e qualora mancassero si può procedere alla formazione del personale interno”. L’eurodeputata ha poi raccontato un aneddoto, in merito ad un incontro avvenuto in un bar con l'ex sindaco Diego Cammarata: “Mi è venuto incontro e mi ha salutato, mi ha fatto gli auguri e mi ha detto di non credere a chi dice che i conti non sono in ordine. Ma noi sappiamo che non è così”.

Faraone. Anche il “rottamatore” ha affrontato il tema della riorganizzazione della macchina comunale, dove “occorre concordare con le parti sociali un piano di accompagnamento alla pensione del personale che ha maturato i requisiti”. Secondo Faraone,  è necessario poi “verificare la possibilità di un ingresso dei privati in alcune municipalizzate, ridurre gli sprechi del Comune, ad esempio intervenendo sui 12 milioni annui per interessi bancari prodotti da un ritardo nei pagamenti delle aziende. Il problema di Palermo - ha concluso - non è solo il buco di bilancio di 140 milioni, ma il fatto che l'80 percento serve a pagare stipendi e il 20 percento è per costi fissi. Il nostro timore è che il buco sia ancora più grande a causa dei trucchi contabili messi in atto da Cammarata. Bisogna recuperare 50 milioni per lo sviluppo delle politiche sociali e la cultura”.

Monastra. L'ingresso dei privati nelle ex municipalizzate di Palermo auspicato da Faraone non convince la consigliera comunale: “Spesso i privati nel passato si sono identificati con infiltrazioni mafiose. Quel che è certo è che le ex partecipate si sono rivelate scatole cinesi con una cattiva e delinquenziale gestione”. Nel corso del dibattito, la Monastra ha poi lanciato l'idea dell'attuazione del “bilancio di genere per valutare l'impatto della spesa pubblica sulle donne, in modo da valorizzare le differenze di genere”.

Ferrandelli. L’ex capogruppo Idv al Comune ha puntato l’attenzione sul tema della grande distribuzione commerciale. “Occorre dire basta all'apertura di nuovi ipermercati a Palermo, favorendo invece lo sviluppo dei centri commerciali naturali che mettano in rete le piccole realtà produttive presenti sul territorio”. Per poi aggiungere che “la vecchia amministrazione si è barricata nei palazzi, rifuggendo il confronto con le associazioni di categoria con cui occorre riavviare il dialogo per dar vita a un piano del commercio”. Tra gli altri temi da affrontare per Ferrandelli c'è anche “il risanamento dei 23 chilometri di litorale con un progetto di ingegneria ambientale” e la “digitalizzazione di tutte le procedure burocratiche ed amministrative”.
 

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