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Elezioni comunali 2012

Cracolici contro Orlando: "E' l'eterno sindaco di Palermo"

Nel corso di un'intervista all'Unità il capogruppo Pd all'Ars si scaglia contro il leader di IdV: "Bisogna liberarsi dall'orlandismo furioso", e poi "ok il sostegno a Ferrandelli". Sulle primarie ammette: "Qualche problema c'è"

"Il Pd è al servizio della Sicilia e del cambiamento in quella Sicilia dove c’era il centrodestra del mitico 61 a 0”. Lo dice Antonello Cracolici  attraverso un'intervista rilasciata questa mattina a Jolanda Bufalini dell'Unità, dove il capogruppo del Partito democratico all'Ars risponde alle polemiche innescate in queste ore. In particolare al leader di Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che lo avrebbe accusato di aver messo il Partito democratico al servizio del governatore Raffaele Lombardo.“Noi abbiamo contribuito a scardinare la destra dei Cuffaro, degli Schifani e dei Castiglione quando in Italia si era nel pieno del dominio berlusconiano, facendo nascere un’alleanza fra progressisti e moderati. È un’accusa ridicola, Orlando è succube di un’ossessione. È l’eterno sindaco dì Palermo. Lui è stato sindaco la prima volta nel 1985, 27 anni fa. Ma ancora adesso l’Orlando furioso ritiene di essere l’unico e ucciderebbe, politicamente, chiunque osi alzare la testa. Lo ha fatto anche perdendo. La volta scorsa vinse le primarie ma poi perse con Cammarata. Non escludo brogli ma non tali da annullare la distanza di 7 punti”.

Al centro dell'intervista anche l'alleanza con moderati e Terzo Polo: “Una premessa: in consiglio comunale, fra i sostenitori di Cammarata, ci sono eletti nelle liste per Leoluca Orlando sindaco. Fenomeno non solo locale, visto che Scilipoti fa parte della nidiata orlandiana dell’Idv. Altri si sono dispersi, con Orlando sono rimasti solo due consiglieri, di cui uno eletto nei Ds. Da tre anni le forze politiche che si richiamano al Terzo polo sono all’opposizione di Cammarata. Mpa e anche la nuova Udc da cui Casini ha buttati fuori gli uomini di Cuffaro e di Romano. Questa teoria della compromissione è stucchevole. Tanto più che si è arrivati a primarie del centro sinistra dalle quali è stato escluso il Terzo polo, che si era reso disponibile a sostenere un candidato del Pd a sindaco di Palermo. Per me è stato un errore, ma lui evidentemente ha paura delle primarie e ora si spinge fino a chiedere a Rita Borsellino di ritirarsi”.

Su un eventuale ritiro di Rita Borsellino dalle primarie, Cracolici si dice dispiaciuto, dopo che quest'ultima "ha sciolto la riserva salutando le primarie come un fatto positivo per il quale ha anche criticato Orlando. Dispiacerebbe che si arrivasse a questo dopo che sono state fissate. Però le voci sono suffragate dal fatto che Sei ha chiesto una proroga di 48 ore. Significa che qualche problema c’è. Sarebbe un grave errore che avrebbe l’effetto di delegittimare tutto il centro sinistra a Palermo”. E alla domanda se il capogruppo del Pd all'Ars sostenga Fabrizio Ferrandelli la risposta è secca:“Sì, una parte del Pd ha deciso alla luce del sole di sostenere un candidato di 30 anni per il rinnovamento della città e anche di un ceto politico che è, nel bene e nel male, sempre lo stesso. Un ragazzo che è capogruppo di Idv al comune e che è stato anche nelle liste di Rita Borsellino. L’obiettivo è liberarsi di Cammarata e anche dell’orlandismo furioso”.

Dunque un appoggio a Ferrandelli e non a Rita Borsellino, una decisione che lo stesso Cracolici spiega così:”Io mi ero dichiarato disponibile a sostenere Rita Borsellino, figura autorevole e capace di unificare il centrosinistra. Ma la Sicilia si sta affrancando e non bisogna fare l’errore di spingere i moderati con il Pdl. Essere pochi ma buoni non serve, resteremmo pochi e buoni a nulla. Abbiamo corso il rischio che una parte del Terzo polo sostenesse con il Pdl. È un dato positivo, invece il Terzo polo si presenti in modo autonomo”. E sul rapporto tra il governo regionale e le prossime amministrative, Cracolici conclude così: “In Sicilia si vota in 200 comuni, a Trapani, a Agrigento, a Marsala. 2 milioni e mezzo di elettori. Presentarsi con una alleanza ampia è un modo per misurare se i siciliani condividono o meno l’esperienza alla Regione”.

 

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