Amministrative, è già caccia al voto: galoppini promettono posti di lavoro

La Regione siciliana non ha ancora fissato la data delle elezioni amministrative, tra i partiti e nelle coalizioni regna la confusione su liste e candidature, ma a Palermo è già partita da qualche settimana la caccia al voto. Secondo quanto scoperto da un’inchiesta dell’Ansa, in periferia, ma anche in molte zone del centro storico della città, che in primavera eleggerà sindaco e consiglio comunale, sono già all’opera i galoppini che per conto di alcuni politici o in nome di determinati partiti promettono posti di lavoro in cambio del voto. Il meccanismo è quello di sempre, ben rodato e che dagli anni Novanta in poi ha creato un esercito di precari che ha superato la cifra di 100 mila persone, molte delle quali poi sono state stabilizzate con apposite leggi varate dall’Assemblea regionale siciliana.

Si va dagli ex articolisti, ai lavoratori socialmente utili, e poi ancora Pip (piano di inserimento professionale), Asu, ex dl 24 e bacini creati ad hoc per ex detenuti. I galoppini andrebbero  in giro con carta e penna alla mano, compilando elenchi con l’impegno di inserire i nominativi di chi cerca lavoro in vere e proprie graduatorie per un posto in cooperative sociali alle quali poi la pubblica amministrazione affiderebbe servizi. Lo stipendio che viene promesso varia da 400 a 800 euro. La voce in città gira da qualche tempo e potrebbe essere arrivata anche alle orecchie degli investigatori. Si guarda, in particolare, al settore della sanità. E lì che i venditori di posti stanno concentrando le proprie attenzioni. In cambio del lavoro viene chiesto il voto di chi ambisce a un posto e della sua famiglia.

E a questo proposito qualche giorno fa l'associazione Addiopizzo ha lanciato un appello. "Il voto di scambio uccide le coscienze", si legge nel comunicato lanciato da Addiopizzo.