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Venerdì, 29 Marzo 2024
Elezioni comunali 2017

Corsa a sindaco, Orlando sì o no? Il Pd spaccato rischia di perdere pezzi

I democratici rischiano di finire in una strada senza uscita, ma soprattutto una "fuga" di candidati verso altre liste civiche. Lupo e Cracolici tendono una mano al Professore, su posizioni opposte i renziani. Oggi direzione provinciale del partito

Il Pd insegue Orlando, ma rischia di finire in una strada senza uscita. Peggio: rischia di frammentarsi ulteriormente. Sì, perché - fonti bene informate - sostengono che Orlando ufficialmente non accetterà l'appoggio del Pd. Per essere più espliciti: non ci sarà il via libera ad associare il simbolo dei democratici al candidato Orlando. Ergo, il Pd finirebbe per ripiegare su un candidato alternativo, magari di bandiera. Magari all'ultimo minuto. Per dire che sì, ci siamo anche noi nella corsa alle amministrative e dunque non rinunciare al simbolo. Ciò esporrebbe il Pd ad una "fuga" di candidati verso liste civiche, nel timore di non essere sufficientemente supportati dal partito. Orlando, ma anche Ferrandelli, diventerebbero così dei forti attrattori. Insomma, sarebbero pronti ad accogliere i delusi del Pd a braccia aperte.

E' questo lo scenario che potrebbe prospettarsi in vista delle elezioni. Nulla di buon augurante per il Pd. Due dei candidati già in pista giocano a rompere il Partito democratico: Ferrandelli recentemente ha fatto sapere che "non rinnoverà la tessera"; Orlando, secondo una consolidata strategia (sperimentata fin dai tempi della Dc), ha mandato in avanscoperta il capogruppo di Mov139 in Consiglio comunale, Aurelio Scavone, che ha preso di mira il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli. Reo, ha dichiarato Scavone, "di un comportamento incompatibile con ipotesi di convergenza". Per poi aggiungere che "Palermo non può essere mortificata da comportamenti contraddittori che rischiano di mascherare logiche da inciucio o di spartizione".

Una porta chiusa in faccia al Pd? Non precisamente. Piuttosto il tentativo, come detto, di rompere ulteriormente i già precari equilibri in casa dem. La base, costituita dai circoli cittadini, si sarebbe espressa per la ricomposizione centrosinistra e quindi per una riapertura del dialogo con Orlando. Che sarebbe il preludio ad un sostegno del Professore. Un orientamento in contrapposizione alla linea dei renziani, su posizioni opposte all'appoggio ad Orlando. Anche se tra i renziani c'è qualcuno - vedi Mila Spicola in una lettera aperta pubblicata su Facebook - che pur rimproverando all'attuale sindaco di "non aver dato modo di crescere e di valorizzare quella classe politica dirigente meravigliosa che lo aveva affiancato nei suoi primi anni", scrive che "oggi Orlando può rimediare".

Chi invece nel Pd è sempre stato pro-Orlando è l'area dem, rappresentata dal vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo. Che sarebbe pronta, dicono i rumors, a piazzare qualche candidato di fiducia nelle liste civiche a supporto di Orlando. L'area Demos, che fa riferimento all'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, tempo fa ha teso la mano ad Orlando, proponendogli le primarie. Il "no" della controparte è stato categorico. Tanto che Cracolici, da vecchia volpe della politica, va predicando prudenza ai suoi. Insomma, sì ad Orlando a patto che il Pd non venga "mortificato". Se da un lato però ci sarebbe la volontà di aprire un dialogo con Orlando, le dichiarazioni di Scavone dicono esplicitamente che al momento il sindaco uscente non è disposto a confrontarsi.

Il tema oggi pomeriggio sarà all'ordine del giorno della direzione della direzione provinciale del Pd, al pari della rielezione della nuova segreteria che Miceli ha azzerato. Se il partito - o meglio, la maggior parte delle "anime" che lo compongono - dovesse confermare la convergenza su Orlando, il giovane segretario renziano verrebbe di fatto sfiduciato. Sapranno Faraone&co. resistere all'assalto di big come Lupo e Cracolici? Ma soprattutto riuscirà il Pd a rimanere unito? To be continued.
 

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