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Martedì, 23 Aprile 2024
Elezioni comunali 2017

Corsa a sindaco, Faraone dice sì a Orlando: "Il Pd metta da parte il simbolo"

Insieme per evitare il rischio che il Movimento Cinque Stelle arrivi al ballottaggio e magari vinca. Per il sottosegretario alla Salute "la priorità è un centrosinistra unito". Le primarie? "Non sono necessarie se nella coalizione c'è una condivisione ampia"

Disco verde da Davide Faraone a Leoluca Orlando quale candidato sindaco di un centrosinistra unito. Per il leader dei renziani in Sicilia, alle prossime elezioni amministrative di Palermo è necessario "costruire un campo largo che includa il Pd, gli alleati che lo sostengono nel governo nazionale e gli orlandiani". E pazienza se il Pd debba rinunciare al simbolo. "Non deve essere un elemento di rottura o divisione, perché la priorità è ricostruire il centrosinistra". Così Faraone, che stamattina ha presentato "Cambiamenti": la nuova sede della "Leopolda Sicula". Per il sottosegretario alla Salute nemmeno le primarie sono necessarie "se all'interno della coalizione si trova una condivisione ampia. D'altronde così dice anche lo statuto del Pd".

Quella con Orlando sembra quindi un'alleanza che s'ha da fare. Se non altro per evitare il rischio che il Movimento Cinque Stelle - definito da Faraone "peggio della vecchia partitocrazia" - arrivi al ballottaggio e magari vinca. O che il centrodestra riprenda forza. Ma in ballo c'è anche la tenuta del Pd, partito che alle scorse amministrative non è riuscito a sfondare. 

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La "partita" su Palermo è fondamentale secondo Faraone: "Può fare da apripista per le Regionali e le Nazionali. La frammentazione ci ha fatto perdere Napoli e Torino ed è un regalo che non possiamo più fare a nessuno. A Palermo dobbiamo vincere, a costo anche di rinunciare a qualcosa o raggiungere un compromesso. L'obiettivo è ottenere il 40% più uno dei consensi, insomma farcela al primo turno". Ecco perché per il Pd sarebbe il male minore mettere di lato il simbolo ed allinearsi sulle posizioni di Orlando, dopo gli scontri del passato e cinque anni di opposizione - o presunta tale - in Consiglio comunale. "Dire sì ad un campo largo che includa gli orlandiani non è una dichiarazione di fallimento - sottolinea Faraone - ma la presa d'atto del quadro politico". Resta il fatto però che, ancora una volta, il Pd non sia nelle condizioni di esprimere un "suo" candidato sindaco. 

La convergenza su Orlando è tuttavia un percorso da costruire: "Non è detto che il dialogo sboccerà", precisa Faraone. Ma i prodromi ci sono tutti se è vero com'è vero che "dall'altro lato - aggiunge - sto registrando molta voglia di unità". La controparte è sia Mov139, il contenitore politico che fa riferimento al Professore; sia gli altri alleati del Pd, leggasi ad esempio Sicilia Futura e Psi. 

Il campo largo, più volte richiamato da Orlando negli anni passati (senza fare breccia nel Pd), adesso sembra prendere quota. C'è infatti l'esigenza che una nuova alleanza di centrosinistra cominci a radicarsi per preparare il terreno ad altri appuntamenti elettorali. "Senza ansia - chiarisce Faraone - perché siamo in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale. Ed inoltre è dirimente sapere se si voterà contemporaneamente per le Amministrative e le Politiche oppure no". 

Intanto la parola d'ordine è "unità nell'innovazione". Il leader siciliano dei rottamatori non ci sta ad archiviare l'esperienza renziana. "Certo  - afferma Faraone - abbiamo fatto degli errori, ma volevamo innovare il Paese. Dopo il referendum il rischio è la restaurazione. In Sicilia esiste un grande partito trasversale, quello della conservazione. Non esiste un partito dell'innovazione, che noi invece vogliamo costruire. Serve una lobby 2.0 del cambiamento, che dia voce ai giovani, agli imprenditori, alle start-up e non alle solite categorie". Il luogo in cui questa lobby dovrebbe emergere è proprio lo spazio "Cambiamenti", che si trova in via Libertà 64/A. "Non sarà né una segreteria politica né un comitato elettorale. Un luogo del "noi" più che dell'io" dice il sottosegretario, che trova il tempo anche per punzecchiare Fabrizio Ferrandelli. "Lui sta portando avanti l'esaltazione del "solo". Mi dispiace che abbia strappato la tessera del Pd, ma è stata una scelta unilaterale". 

Da "Cambiamenti" dovrebbero partire proposte progettuali e idee per la Sicilia 2.0 come la chiama Faraone. Allo spazio fisico ne è stato affiancato anche uno virtuale: una piattaforma telematica - denominata "I Mille" - in cui ogni cittadino potrà dare il proprio contributo. "Un modo - conclude Faraone - per ascoltare le migliori energie della nostra Isola. In primavera organizzeremo la terza Leopolda Sicula; mentre il 28 di questo mese cento personalità di spicco della nostra Sicilia parteciperanno ad un'iniziativa a porte chiuse per disegnare un futuro diverso per la nostra Regione".

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