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Elezioni comunali 2017

M5S, Forello rompe il silenzio dopo l'audio dei veleni: "Macchina del fango è partita, mai preso un euro"

In un video su Facebook il candidato sindaco dei grillini difende a oltranza Addiopizzo e il suo operato da presidente: "Incassate solo somme liquidate dai giudici". Pon Sicurezza? "Pagati 13 lavoratori". Appello agli elettori: "A voi tocca scegliere il futuro di Palermo"

Con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, Ugo Forello rompe il silenzio e risponde all'audio dei veleni. Lo fa con uno stand up sulle sponde del fiume Tevere. Da Roma, il candidato del M5S difende a oltranza Addiopizzo e il suo operato da presidente. Poi manda un messaggio forte e chiaro a Palermo: nessun passo indietro. "La macchina del fango è partita e gli attacchi denigratori di questi giorni - esordisce Forello - oltre a ledere la mia immagine, quella del Comitato Addiopizzo, di cui ho fatto parte per anni, in piena campagna elettorale, sono un attacco al Movimento 5 Stelle. A tutto ciò rispondiamo a testa alta. L'azione di contrasto al racket delle estorsioni portata avanti con il Comitato Addiopizzo ha segnato una rivoluzione del popolo palermitano alle pressioni mafiose, senza precedenti nella storia di Palermo. E non permetteremo a nessuno di strumentalizzare a fini politici la lotta e il contrasto alla mafia". (GUARDA IL VIDEO)

Quindi Forello prova fugare i dubbi su presunte opacità nella gestione del comitato antiracket. "Grazie all'azione di Addiopizzo - sottolinea - in questi anni oltre 250 imprenditori hanno denunciato il racket delle estorsioni, sono stati accompagnati alla denuncia e sostenuti a titolo gratuito. Gli unici (e legittimi) importi ricevuti dal sottoscritto e dagli altri legali delle associazioni antiracket hanno riguardato somme liquidate a seguito di sentenza emanata dai giudici e relativamente alla copertura delle spese legali. Quindi io, come qualsiasi altro avvocato, non potevo decidere nulla sulle somme legali, è un giudice terzo che lo decide".

Sul Pon sicurezza, Forello precisa di "non aver preso un euro". Il progetto, aggiunge, "ha comportato il pagamento di 13 lavoratori con uno stipendio di circa mille euro al mese) la Commissione Antimafia e dall'Autorità di verifica e gestione dei progetti, ha accertato la 'completa e corretta rendicontazione dell'uso delle risorse pubbliche'".

Sicuro del suo operato da presidente di Addiopizzo, Forello si rituffa nella campagna elettorale: "Adesso è tempo di continuare il lavoro avviato in questi mesi a Palermo, ma soprattutto è tempo di tornare a mettere al centro dell'agenda politica i temi che riguardano la città, lotta alla povertà, l'autorecupero dei beni per l'emergenza abitativa, il reddito di cittadinanza, la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo di nuove opportunità di lavoro. Tra un mese i cittadini non dovranno scegliere solo il proprio sindaco ma, soprattutto, dovranno scegliere quale futuro desiderano per Palermo".

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