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L'audio dei veleni M5S, Addiopizzo: "Ecco la nostra verità"

Il comitato antiracket torna sul caso Movimento Cinque Stelle-Forello e replica, punto su punto, alle accuse di irregolarità contenute nel file audio che getta ombre sul candidato sindaco e sul suo ruolo nell'organizzazione

"Addiopizzo non è patrimonio unico di alcuni soci dell’associazione, ma di tutti quei commercianti e imprenditori, cittadini, insegnanti, studenti e istituzioni che si sono riconosciuti in questo progetto concreto di partecipazione e coesione sociale. Addiopizzo appartiene a un’intera città e a tutti coloro che vi si riconoscono. Per questa pluralità di interessi ci siamo sempre posti fuori dalle appartenenze partitiche ed elettorali, come recentemente ricordato in un comunicato ufficiale". Toni decisi, frasi secche. Così il comitato Addiopizzo, in una lunga nota, interviene sul caso Movimento Cinque Stelle-Forello. In file audio, circolato nei giorni scorsi, un ex attivista e componente dell'ufficio comunicazione del Movimento riferiva di presunte irregolarità nella gestione dell'associazione antiracket da parte di uno dei suoi fondatori, Ugo Forello, oggi candidato sindaco di Palermo. La diffusione del file ha innesctao polemiche, accuse, repliche, alimentando le faide interne ai pentastellati e prestando il fianco ai loro oppositori. Accuse poi smentite da chi, quelle parole le aveva pronunciate, con tanto di scuse ufficiali. Polemiche respinte al mittente dallo stesso Forello (IL VIDEO CON LA REPLICA DI FORELLO)ma che avrenno certamente una "coda" giudiziaria tra annunci di querele e controquerele.

Intanto il Comitato tramite una nota stampa decide di tornare sull'argomento.

LA STORIA - "Siamo un’organizzazione di volontariato, la maggior parte di noi ha donato e continua a donare gratuitamente il suo tempo, le energie migliori, le intelligenze, le passioni, le competenze, le visioni e le tensioni ideali che hanno reso possibile quanto è stato realizzato. Nel tempo - si legge - siamo diventati sempre più competenti, abbiamo imparato come offrire un servizio sempre più professionale. Queste competenze vanno difese perché necessarie e doverose quando hai della responsabilità. A prescindere se sei un volontario o sei retribuito per il lavoro che svolgi. Come tutte le organizzazioni che nel corso del tempo si evolvono, anche la nostra ha avuto la necessità di avere anche dimensioni di impegno retribuite. Serve a garantire e non disperdere nel tempo azioni e servizi e renderli sempre più efficaci ed efficienti. Negli anni molti volontari si sono avvicendati, come è normale che sia, alcuni sono in associazione da sempre, altri sono andati via da tempo, alcuni ci hanno accompagnato per un breve periodo, altri ci seguono da lontano. Ad ognuno siamo grati. Andrea Cottone, l’autore delle diffamazioni contenute nel video, è stato un nostro socio e ha lasciato Addiopizzo nell’estate 2008. Tuttavia, molti dei fatti citati riguardano un periodo successivo alla sua uscita dall’associazione. Ascoltarlo ci ha addolorato molto. Un attacco grave, delegittimante e profondamente ingiusto che ci pone davanti a una scelta inevitabile, quella di procedere per vie legali. Perché la denuncia è l’atto che sancisce il bisogno di stabilire una verità, esprimere dissenso e prendere consapevolezza del proprio diritto. Questo abbiamo fatto in questi anni: accompagnare centinaia di uomini e donne a esprimere, attraverso la denuncia, il diritto-dovere di esercitare il rispetto di se stessi, innanzitutto".

Ecco punto per punto, la smentita di  Addiopizzo a quelle che vengono definite "false informazioni" (che riportiamo testualmente ndr.)

"Il Progetto Scuola di Addiopizzo nasce grazie a finanziamenti e rapporti personali diretti con il ministero" - L’attività di Addiopizzo nelle scuole nasce spontaneamente durante l’anno scolastico 2005-2006 per testimoniare il percorso di antimafia dal basso di Addiopizzo e costruire insieme ai bambini e ai ragazzi un punto di vista quanto più possibile critico e consapevole sulla realtà che li circonda.
Nel 2007, grazie all’impegno di alcuni docenti palermitani, il lavoro di Addiopizzo nelle scuole arriva all’attenzione dell’ufficio del Miur che si occupa della promozione della legalità. Quello stesso anno, l’istituto Camillo Finocchiaro Aprile di Palermo ha ricevuto delle risorse dal Ministero per realizzare attività in collaborazione con Addiopizzo, denominate “Palermo – Vista Racket”. Questa esperienza si ripeterà altre tre volte, benché la nostra attività nelle scuole non si sia mai interrotta in tutti questi anni. Il MIUR peraltro non può assolutamente finanziare realtà di diritto privato, quindi Addiopizzo non ha mai ricevuto soldi dal ministero. Ad oggi, il gruppo scuola di Addiopizzo agisce esclusivamente su base volontaria.

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