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Elezioni comunali 2017

L'audio che imbarazza Forello e spacca il M5S, Di Benedetto: "Registrazione non rubata"

La parlamentare afferma che la riunione, dove si parla di presunti conflitti d'interesse del candidato sindaco, è stata registrata consapevolmente. L'ex attivista di Addiopizzo Cottone: "Accuse prive di fondamento, mi scuso con Ugo". Intanto Forello vola a Roma

"In merito all'audio che circola da alcuni giorni in rete, è necessario precisare alcune cose: i partecipanti alla riunione oggetto della registrazione, erano pienamente consapevoli e concordi alla registrazione della conversazione. Io e i miei colleghi non abbiamo 'rubato' nulla, non siamo 'ladri'". Lo scrive sul suo profilo Facebook Chiara di Benedetto, deputata del M5S, in merito al file audio in cui Andrea Cottone - ex attivista del Comitato antiracket, ora nello staff comunicazione M5S - rivela a Nuti e altri deputati i presunti conflitti d'interesse del candidato sindaco Ugo Forello. Cottone parla di presunte opacità nella gestione del comitato cittadino diventato poi associazione antiracket.

La registrazione - divenuta pubblica - è avvenuta nei locali della Camera e ha innescato nuove polemiche e nuove faide tra pentastellati. Una lite - tra aule giudiziarie e social network- che esplode a poche settimane dal voto per il rinnovo dell'amministrazione comunale di Palermo e sulle ceneri del caso firme false per le precedenti elezioni.

"Aggiungo - si legge sulla bacheca Facebook di Chiara di Benedetto - che ho dato mandato al mio avvocato di querelare chiunque affermi il contrario. Non siamo i responsabili della diffusione dell'audio. È vero, piuttosto, che l'audio è agli atti come prova processuale per la difesa ('l'inchiesta sulle firme false ndr), depositato presso la Procura di Palermo, dalla quale, è sotto gli occhi di tutti, vi è una costante fuga di notizie che subiamo da mesi. È evidente il tentativo di distogliere l'attenzione dal contenuto dell'audio. Mi auguro che la Procura voglia fare chiarezza e che venga aperto al più presto un fascicolo nell'interesse dei cittadini e anche del Movimento 5 stelle che continuerò sempre a difendere da chi vuole fermarlo".

Poco dopo però tramite Facebook interviene anche lo stesso Cottone, "protagonista" dell'audio. Il diretto interessato torna a parlare di "audio riservato" e, allo stesso tempo, difende il candidato sindaco liquidando le accuse pronunciate nel corso di quella riunione come "prive di fondamento".

"Qualcuno - scrive in una una nota - purtroppo, ha deciso di strumentalizzarmi. Sta circolando un audio registrato nell'ambito di una riunione riservata avvenuta circa un anno fa all'interno della Camera dei Deputati, tra il sottoscritto, al quale era stato richiesto da alcuni deputati di raccogliere informazioni - come normalmente avviene nell'esercizio delle funzioni di addetto alla comunicazione del gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle della Camera - e gli stessi deputati. Tengo, pertanto, a precisare che si trattava di un'analisi necessariamente preliminare e parziale, contenente dati, notizie o valutazioni sommarie non supportate da specifica documentazione. Questo atto rappresenta l'avvio di un iter che, a seguito di ulteriori chiarimenti, ha sciolto ogni dubbio e chiarito che le circostanze prospettate in quella conversazione si sono rilevate prive di fondamento". 

"Dispiace dunque, oggi più che mai, per la diffusione di un audio di natura altamente riservata e in alcun modo destinato alla divulgazione - aggiunge - che non solo lede la mia privacy ma rappresenta anche una grave violazione della natura e della riservatezza dell’incarico all'epoca conferitomi nonché, eventualmente, della inviolabilità del domicilio stesso della Camera dei Deputati. Mi scuso chiaramente con tutte le persone coinvolte e, in particolare, col comitato Addiopizzo e con Ugo Forello nei confronti dei quali, in quella sede, non si sono mai volute formulare accuse di alcun tipo né, tantomeno, esprimere alcun intento diffamatorio. E' noto, infatti, come l'esperienza di Addiopizzo abbia negli anni contribuito al progresso della città di Palermo e meriti, pertanto, tutto il più profondo rispetto. Mi preme rilevare, infine, come mi sono immediatamente attivato per denunciare l'accaduto alle autorità competenti richiedendo di accertare e individuare ogni eventuale responsabilità nonché intraprendere ogni iniziativa necessaria a inibire la divulgazione dell'audio e, per quanto possibile, a rimuovere quella in atto".

Di audio "captato in maniera impropria" aveva parlato lo stesso Movimento Cinque Stelle in ua nota a firma del gruppo parlamentare. "Sta circolando. si legge nella nota stampa diffusa ieri - un audio captato in maniera impropria nei locali della Camera dei deputati lo scorso anno. Denunceremo e chiunque ne divulgherà il contenuto a norma dell'articolo 615bis comma 2 del codice penale e 167 del D.lgs. 196/2003. Si tratta di una conversazione privata, di natura confidenziale, avvenuta all’interno dei locali della Camera dei Deputati, fra un dipendente del gruppo parlamentare, nell’espletamento del suo lavoro, e alcuni deputati che richiedevano informazioni specifiche - risalenti a dieci anni fa - come da loro prerogative parlamentari".

Forello, che finora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, è volato a Roma per un incontro con alcuni deputati e il responsabile della comunicazione Rocco Casalino.

Intanto l'ufficio di presidenza della commissione parlamentare Antimafia chiede al senatore Carlo Giovanardi (Idea) e al deputato Riccardo Nuti (M5S) di autosospendersi per le vicende giudiziarie che li riguardano. In una nota, l'Ufficio specifica di aver "esaminato le questioni relative alle vicende del senatore Carlo Giovanardi e dell'onorevole Riccardo Nuti, coinvolti in indagini giudiziarie. Preso atto di non avere alcun potere sulla composizione della Commissione i cui membri sono designati all'inizio dei lavori dai Presidenti delle Camere su indicazione dei gruppi parlamentari; e riconoscendo che allo stato non ricorrono le condizioni previste dal codice di  autoregolamentazione e dalla legge istitutiva, è stato deciso all'unanimità di richiedere a Giovanardi e Nuti - conclude la nota - di valutare l'opportunità politica di sospendere la loro partecipazione, sotto qualsiasi forma, ai lavori della Commissione".

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