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Venerdì, 29 Marzo 2024
Elezioni comunali 2017 Zen

Elezioni, show di Grillo allo Zen per Forello: "Dobbiamo vincere minimo con il 50%"

Il leader del M5S in città a quattro giorni dal voto: "Ci dicono che non sappiamo governare, lasciateglielo dire... Abbiamo fatto miracoli". Poi rivolgendosi ai palermitani: "Fidatevi di me, di lui...". Tra le tante battute, quella su Cuffaro: "Vorrei baciarlo in bocca"

"Dobbiamo vincere minimo con il 50%, altro che 40%...". Beppe Grillo sprona così i tanti palermitani giunti in via Renato Guttuso, allo Zen, per il tanto atteso comizio a quattro giorni dal voto. Dopo la tappa a Trapani, il leader del Movimento Cinque Stelle  arrivato a Palermo per sostenere il candidato sindaco Ugo Forello (assieme a lui sul palco). GUARDA IL VIDEO 

Non lo chiama mai per nome l'ex presidente di Addiopizzo (a Trapani non ricordava il cognome...) e tira fuori tutta la sua vena comica: "E' un ragazzo splendido e ha detto parole da brividi, tipo 'auspico'... Io non pensavo che uno del Movimento avrebbe mai detto 'auspico'. Io non lo voterei mai uno che dice 'auspico'...", dice Grillo abbracciando l'avvocato palermitano. Battute a parte in circa un'ora, Grillo tira fuori i soliti attacchi ai giornalisti ("I mezzi di informazione creano un pregiudizio, se ti scappa una parolaccia ci fanno i titoli" e "Siamo oltre le fake news nei servizi televisivi) e "martella" la folla con il reddito di cittadinanza, tema caldo in una terra avara di lavoro come la Sicilia.

Già, la Sicilia. "Qui - dice Grillo - avete il germe dentro del 'tutto e del contrario di tutto'. Come a Trapani dove ci sono due indagati che sono candidati a sindaco, e allora dico ritiriamo la nostra lista, che cosa ci entriamo noi con questa gente". Poi invita i palermitani a scommettere sul M5S: "Fidatevi di me, di lui...". "Lui" naturalmente è Ugo Forello, che segue lo show-comizio del comico genovese sul palco con le mani conserte: ride per le sue battute e annuisce quando l'argomento cade sulle amministrazioni comunali pentastellate. 

"Ci dicono voi siete dilettanti, non sapete governare. La solita storia, a Roma a Torino... Lasciateglielo dire. Per me governare ha un significato completamente diverso. Le grandi riforme in questo Paese sono state fatte in 12 anni, dal '68 all'80 quando non c'era un governo stabile. Io non voglio governare, ma amministrare in modo semplice". Sul Comune capitolino - quello maggiormente nel mirino dei detrattori del M5S, Grillo aggiunge: "Sappiamo cosa sta succedendo a Roma, è una città che si sta pulendo. Stanno lavorando bene, non ci sono piu' le buche. L'informazione depista ma non si 'mangia' più a Roma. E' un miracolo".

Da Roma a Palermo il passo e breve. E anche la battuta, stavolta su Totò Cuffaro: l'ex presidente della Regione condannato a sette anni di carcere per favoreggiamento alla mafia. "Cuffaro nei bar ha ricominciato a baciare tutti.. E' rifatto grasso. Povero, mi fa tenerezza perché ha fatto la galera, è stato l'unico... io lo voglio baciare. Voglio baciarlo anch'io, in bocca, con una lingua lunga cinque metri per soffocarlo dall'interno. Dai, sto scherzando...". Non scherza invece quando dice che "se non ci fosse il M5S come cuscinetto avremmo, come in altri Paesi d'Europa, un partito di fascisti e nazisti in Parlamento. La nostra rabbia è sana, ha portato le persone a votare in un banchetto, non a scontrarsi con la polizia".

La serata si conclude sulle note di "Un amore così grande" di Claudio Villa, non prima della chiosa di Forello: "L'11 giugno abbiamo una sfida contro 2 mila candidati. Sì perché devi sapere - dice il candidato sindaco del M5S, rivolgendosi a Grillo - che i nostri due principali avversari hanno sette liste ciascuno. Così non si vota per un progetto, ma per l'amico, il familiare, il 'cliente'. Potete scegliere però di opporvi e votare Movimento Cinque Stelle".

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