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Elezioni comunali 2017

Elezioni: Greco "molla" il centrodestra, Forza Italia su Ferrandelli

Il coordinatore di Fi, Gianfranco Miccichè, rompe gli indugi: "Pronti a sostenerlo, non prima di aver sentito le sue dichiarazioni e sempre che non emergano fatti di rilevanza penale". Centrosinistra vicino a Orlando, candidato alla presidenza nazionale del Pd "sposa" la battaglia sul simbolo

Greco "molla" il centrodestra, Forza Italia pronta a convergere su Ferrandelli. Il centrosinistra invece è sempre più vicino ad Orlando, ma il Pd nuon vuole rinuciare al simbolo. I partiti pigiano il piede sull'acceleratore in vista delle prossime elezioni amministrative. 

Nel giorno dell'interrogatorio del leader de "I Coraggiosi" - ascoltato per circa tre dai magistrati che lo indagano per voto di scambio politico-mafioso - il coordinatore regionale di Forza Italia Miccichè rompe gli indugi e dice: "Dopo il ritiro di Francesco Greco (al quale rinnovo la mia incondizionata stima), avendo già da tempo valutato l'ipotesi di un ampliamento della coalizione dei moderati, sono disposto a prendere in considerazione l'appoggio alla candidatura di Ferrandelli, ovviamente non prima di aver sentito le sue dichiarazioni sulla vicenda e sempre che non emergano fatti di rilevanza penale, tali da superare il nostro fermo e convinto garantismo". Per il sostegno a Ferrandelli lavorava da tempo anche Saverio Romano. Il centrodestra potrebbe convergere sull'ex deputato del Pd (che malgrado i guai giudiziari ha detto che andrà avanti con la sua candidatura) anche senza simboli di partito. 

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La svolta arriva dopo che il presidente dell'Ordine degli avvocati, Francesco Greco, ha ritirato la sua disponibilità a candidarsi. Nei giorni scorsi, Greco ha ricevuto formale invito dell'Ufficio di presidenza del Consiglio degli avvocati a fare un passo indietro. Invito che giovedì verrà messo nero su bianco in un documento ufficiale. "E' vero - conferma Greco - dinnanzi a una richiesta come questa non posso voltare le spalle all'avvocatura. Ritiro la mia disponibilità a candidarmi e resterò alla guida dell'Ordine degli avvocati. L'Ordine mi ha dato tanto e ora tocca a me fare la mia parte". 

Nel centrosinistra, dopo il vertice della coalizione che alla Regione sostiene il governo Crocetta (Pd, Area popolare, Sicilia Futura e Sicilia democratica), è Roma a prendere la parola. Enrico Rossi, candidato alla segreteria nazionale del Pd, sostiene la "battaglia" della base dem, che non intende rinunciare al simbolo. "Secondo me hanno ragione gli amici e i compagni che chiedono di non rinunciare al simbolo del Pd alle prossime elezioni di primavera per il Comune - afferma Rossi, presidente della Regione Toscana -. Senza il nostro simbolo in una delle più importanti città italiane questo progetto, che considero fondamentale per il Paese, subirebbe un colpo significativo. Il simbolo è ciò che tiene insieme e unisce una comunità. Rinunciarvi – prosegue Rossi – sarebbe a mio parere un gesto suicida e per tanti compagni e amici anche fuori dalla Sicilia un'ulteriore umiliazione, che rischia di portare acqua solo al mulino dell'antipolitica e della retorica anti partito come origine di tutti i mali”.

"Conosco e stimo Orlando. Per questo - insiste il candidato alla segreteria Pd - sono stupito quando sento dire che avrebbe posto come condizione la rinuncia ai simboli di partito per aderire allo schieramento che lo vuole sostenere. Si può porre la condizione che siano esplicitati e condivisi certi contenuti programmatici di grande rilievo, certe opzioni ideali e non ultima la qualità e l'onesta personale dei candidati. Credo che il sindaco Orlando vorrà capire queste ragioni e mi auguro che lui stesso voglia togliere il Pd da una situazione di imbarazzo, guadagnandosi così il consenso e la positiva considerazione di molti democratici".

Infine la stoccata al sottosegretario alla Salute Davide Faraone: "Non condivido – conclude Rossi – coloro che nel Pd con troppa facilità sostengono che l'importante è vincere e che i simboli vengono dopo. Noi abbiamo bisogno di un partito popolare e strutturato, con una forte identità, un radicamento saldo tra i ceti popolari e un programma di cambiamento per Palermo, per la Sicilia e per il Paese".

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