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Amministrative 2017, Raciti annuncia: "A gennaio faremo le primarie"

Nei prossimi giorni sarà avviato il percorso e saranno scritte le regole per individuare le candidature, da presentare entro il 20 novembre. Dall'Ars intanto nuovo rinvio delle elezioni per i Liberi consorzi di Comuni

Calendario alla mano le elezioni sono lontane, ma nella realtà i partiti si avvicinano a grandi passi verso le urne. Da un lato la contesa politica si connota sempre più come una vera e propria campagna elettorale, dall'altro diventa prioritario definire gli schieramenti e individuare i candidati alla carica di sindaco. Nella tarda serata di ieri l'annuncio del segretario regionale del Pd Fausto Raciiti: "Bisogna chiudere definitivamente con certe pratiche: per questo proporremo che il prossimo 22 gennaio, partendo da Palermo, si svolgano le primarie per la scelta dei candidati alla carica di sindaco. Nei prossimi giorni sarà avviato il percorso e saranno scritte le regole per individuare le candidature entro il 20 novembre".

"Condividiamo  - commenta Franco Gervasi a nome del comitato Palermo 2017 - la scelta del segretario regionale del Pd di indire le primarie per la scelta del candidato sindaco di Palermo il 22 gennaio. Adesso occorre lavorare per vincere le elezioni e il Pd ha tutte le carte in regola per governare Palermo".

L'annuncio di Raciti arriva tramite una nota stampa, a corollario di una giornata scandita da un'altra polemica: quella per il voto per i Liberi consorzi di Comuni, ovvero gli organismi nati sulle ceneri delle Province. Le consultazioni, già indette per il 20 novembre, sono state rinviate alla luce di una norma che è stata approvata nel pomeriggio all'Ars. Sala d'Ercole ha infatti deciso il rinvio di 4 mesi per le elezioni di secondo livello. Se ne riparlerà il 26 febbraio del 2017.  Formalmente per la mancanza di una circolare esplicativa riguardo al voto ponderato nei Comuni commissariati, ma sullo sfondo ci sono le difficoltà nella composizione delle liste per presentarsi alle urne.

“Ancora una volta sull’altare degli interessi dei siciliani, e per beceri interessi di bottega, si sacrifica il diritto di partecipazione e di ricostituzione degli organi sovracomunali - commenta il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone - dopo che Pd, Udc e Ncd hanno espropriato del diritto di voto i cittadini, con la soppressione del suffragio universale, ora hanno anche impedito, per la terza volta, l'espressione del voto ai consiglieri-sindaci dei comuni dell’Isola. Tutto ciò metterà a serio rischio ben 6 mila dipendenti provinciali, alcuni dei quali, come nelle province di Siracusa e di Enna, da mesi privi dello stipendio. A questo si aggiunge l’abbandono di servizi essenziali":

"La maggioranza sequestra il destino dei siciliani perché lotta per gli strapuntini", dicono i deputati cinque stelle Matteo Mangiacavallo, Salvatore Siragusa e Giancarlo Cancelleri. "Avrebbero mostrato più serietà e compostezza se avessero rinviato al 30 febbraio - aggiungono i deputati - tanto più se si considera che a determinare le sorti delle migliaia di lavoratori degli Enti in dismissione e dei servizi che erogano sono deputati di partiti che rappresentano una assoluta minoranza dell'elettorato in Sicilia". "Dai corridoi di Palazzo dei Normanni pare infatti che Sicilia Futura stia scatenando questa ennesima spaccatura nella maggioranza - proseguono - Insomma ancora uno schiaffo alla rappresentatività del territorio e dei siciliani che sono costretti a subire gli umori e gli interessi di bottega di pochi deputati". "Il capogruppo di Sicilia Democratica ha delegittimato di fatto l'operato del suo stesso assessore Luisa Lantieri - sottolinea Giancarlo Cancelleri - con il risultato di fare impazzire ancora più quella maionese che in Sicilia sta creando il treno dei Renzi boys".

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