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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Sindaco, Miceli: "Chi vota no al referendum non può essere nostro candidato"

Il segretario provinciale del Pd a PalermoToday: "Siamo abbastanza maturi da presentare qualcuno senza fare le primarie. Il partito deve superare il blocco mentale tra i 'pro' e i 'contro' Orlando". Malgrado il "no grazie" dell'attuale sindaco, l'area Cracolici continuerebbe a lavorare sottotraccia con gli orlandiani

Sostiene che il Pd sia pronto per avere un suo dirigente candidato a sindaco di Palermo, ma “è troppo presto per fare nomi”. Afferma che il partito abbia “una maturità tale da individuare coalizione e candidato senza fare le primarie”, ma che non abbia ancora superato “il blocco mentale tra chi è pro o contro Orlando”. Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd, su una cosa è certo: “La battaglia tra favorevoli e contrari al referendum costituzionale avrà refluenze sulla corsa alle amministrative del 2017. Chi voterà per il ‘no’ difficilmente potrà essere il candidato sindaco del Pd”.

Dopo l’apertura di Cracolici ad Orlando e il successivo “no, grazie” dell’attuale primo cittadino, Miceli è rimasto con il “cerino” in mano. “Non ho paura di bruciarmi – dice a PalermoToday– né di passarlo a qualcun altro”. Com’è noto, le ultime sortite politiche stanno agitando le acque all’interno del Pd palermitano e il giovane segretario, esponente dell’area Faraone, è stato colpito dalla prima bordata. La palla adesso passa a lui: “La partita potrebbe essere facilissima – afferma – accordo con Orlando, vittoria su Palermo”. Miceli però scarta l’opzione della serie “ti piace vincere facile” e spiega: “Il Pd non ha interesse solo a vincere, ma anche a convincere. Non basta ricomporre il centrosinistra, come dice Cracolici. Il Pd deve dimostrare di essere locomotiva e non un semplice vagone. Nella prossima tornata elettorale – promette Miceli – il Pd avrà un ruolo di primo piano, siamo noi l’ago della bilancia. Se Orlando sarà con noi bene; se invece pensa di farcela da solo, ce ne faremo una ragione. Il caffè noi preferiamo prenderlo con i cittadini”.

L’ombra di Orlando però non fa dormire sonni tranquilli in casa Pd. E c’è da aspettarsi che il dibattito tra pro e contro sia destinato a proseguire ancora per molto tempo. “Per 20 anni – ricorda il segretario provinciale del Pd – a livello nazionale il centrosinistra ha avuto l’ossessione di Berlusconi. A Palermo c’è lo stesso blocco mentale con Orlando, anche se non si può paragonare politicamente a Berlusconi. Finora Orlando è stato l’unico sindaco di centrosinistra, eccetto i sei mesi di Aldo Rizzo nel ’92”. Quindi aggiunge: “Adesso abbiamo tutte le carte in regola per esprimere un nostro candidato e la maturità per sceglierlo anche senza bisogno di fare le primarie. Solo se dovessero esserci più candidati all’interno della coalizione, penso che si farebbero le primarie”. Nomi? “Oggi è troppo presto per farne – risponde Miceli –. Non vogliamo bruciare potenziali candidati, come sta facendo ad esempio Forza Italia con Scoma”.

La sensazione (e non solo) è che al momento nel Pd non ci siano le idee chiare e che soprattutto alcune componenti del partito lavorino slegate dalla segreteria. Pur avendo incassato il diniego da Orlando, ad esempio, l’area che fa riferimento all’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, sarebbe già all’opera per effettuare altri tentativi di convergenza. Fonti ben informate riferiscono che in questi giorni dovrebbero esserci degli incontri tra cracoliciani e orlandiani. Inoltre, va ricordato che il gruppo vicino all’ex segretario regionale Giuseppe Lupo, è da tempo sulla scia di Orlando. Quelle di Cracolici e di Lupo sono due “anime” del Pd che a Palermo hanno un notevole peso specifico. Sulla carta più dei faraoniani. Gli assetti saranno decisivi in vista delle elezioni comunali.

Prima però c’è l’appuntamento con il referendum costituzionale. Secondo Miceli uno spartiacque per Palermo: “Sarà fisiologica una discussione anche sulla città, perché affronteremo temi importanti. Gli schieramenti al referendum determineranno le scelte sui candidati a sindaco”. Oggi Miceli è stato convocato a Roma dal segretario-premier Matteo Renzi, che ha chiamato a raccolta tutti i segretari provinciali del Pd in Italia. “Parleremo anche di Palermo”, anticipa Miceli. “Il referendum – conclude – è molto sentito dai cittadini; più dei politici che forse hanno già la testa alle prossime amministrative”.

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