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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Corsa a sindaco, Pd spaccato tra pro e contro Ferrandelli

L'area Cracolici ha chiesto la convocazione della direzione provinciale: "No ai trasformisti, imbarazzante il silenzio del gruppo dirigente". Replica il renziano Miceli, segretario dem: "Tra Orlando e un iscritto al Pd, meglio un iscritto al Pd"

Sale la tensione nel Pd palermitano, con il partito che risulta spaccato tra chi è pro (anche se non ufficialmente) e chi contro (esplicitamente) la figura di Ferrandelli, come candidato sindaco. Ieri l'area Demos, che fa riferimento all'assessore regionale all'Agricoltura Antonello Cracolici, ha chiesto la convocazione della direzione provinciale "entro la prossima settimana, altrimenti la autoconvocheremo". Il pressing ha l'obiettivo di aprire all'interno del partito il battage sulle candidature in ballo per le prossime elezioni amministrative, ma il segreterio provinciale Carmelo Miceli frena: "Stabilire ora lo scenario di maggio 2017 è folle". 

Com'è noto la corrente di Cracolici sarebbe più propensa a sostenere una ricandidatura a sindaco di Leoluca Orlando; mentre ha dichiarato la sua contrarietà ad un'eventuale (anzi molto probabile) discesa in campo di Fabrizio Ferrandelli. Che avrebbe incassato invece l'appoggio dei renziani. 

Il "no" dei cracoliciani a Ferrandelli è stato ribadito ieri al termine di un incontro del coordinamento "Pd Palermo 2017": "Nessuno nel Pd di Palermo - si legge in una nota firmata da Franco Gervasi - pensi di affidare la città ai trasformisti: il gruppo dirigente, se c’è, batta un colpo. E' inaccettabile che il Pd palermitano, ad iniziare da segretario Carmelo Miceli, continui ad essere rintanato in un imbarazzante ed incomprensibile silenzio, in attesa che qualcuno da Roma dica cosa fare. Ci sono temi che devono essere affrontati alla luce del sole ad iniziare dalle proposte che il Pd intende mettere in campo in vista delle prossime amministrative. Temi come questo devono essere discussi dalla direzione: il resto, per quel che ci riguarda, sono solo 'chiacchiere da ombrellone'".

Un attacco dritto per dritto ai renziani, rappresentati in Sicilia dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone e a Palermo dal segretario provinciale Carmelo Miceli. "E' strano - ha risposto Miceli - che la stessa area che adesso chiede di convocare la direzione, ha già fatto un endorsement a Orlando senza una concertazione con il partito". Quindi Miceli, confermando indirettamente le indiscrezioni trapelate sull'appoggio dei renziani a Ferrandelli, ha affermato: "Tra Orlando e un iscritto al Pd, meglio un iscritto al Pd".

Il segretario provinciale dei dem ha inoltre respinto al mittente le accuse di "immobilismo" e di "imposizioni dall'alto": "Proprio nel giorno (ieri, ndc) in cui il Pd organizza una manifestazione con il ministro Poletti, alla presenza del sottosegretario Faraone, coinvolgendo gli ordini professionali, le associazioni di categoria, il mondo del privato sociale e della cooperazione, per mettere al centro temi che riguardano Palermo come il lavoro e l'istruzione, sentirsi dire che c'è un Pd che sta fermo e attende indicazioni dall'alto sa quasi di presa in giro. Ritengo che sia un sintomo di nervosismo nei confronti di una segreteria provinciale che funziona malgrado delle avversità create ad arte. E poi - ha aggiunto - non mi sembra che avere dei rapporti con la segreteria nazionale sia una cosa negativa. Tra l'altro nell'ultima direzione nazionale, Renzi ha confermato l'assoluta autonomia dei territori rispetto alle scelte da prendere in vista delle Amministrative". Secondo Miceli, "è chiaro a tutti che, mentre Demos si riunisce da sola nelle stanze del partito, il Pd si apre alla città. E' da 30 che questo tipo di sinistra se la canta e se la suona. Il risultato è che ha sempre perso o governato per scelta di Orlando".

Non sono soltanto le comunali del 2017 a tenere banco in casa Pd. Dietro l'angolo c'è l'elezione del Consiglio metropolitano, "parlamentino" che avrà anche funzioni esecutive. Il sindaco metropolitano, Leoluca Orlando, infatti potrà scegliere un vice e assegnare fino a cinque deleghe ai 18 consiglieri eletti. La norma regionale prevede che l’elezione (non ancora fissata) avvenga nella seconda decade di settembre. Nei giorni scorsi si è parlato di un listone unico in cui dovrebbero confluire i partiti di tutti gli schieramenti.

La palla, ancora una volta, ce l'ha nelle mani Orlando. Trovare la quadra però non è semplice e le varie forze politiche sono in fibrillazione. In particolare il Pd: secondo il segretario Miceli "il partito non può aspettare sino all'ultimo minuto", ecco perché "siamo pronti a presentare una nostra lista con altre forze civiche". Dichiarazioni che colgono di sorpresa i cracoliciani: "Sulle liste per il Consiglio metropolitano - ha detto Franco Gervasi - Miceli non ci ha informati. Il percorso del Pd per gli organismi dell'area metropolitica non si può costruire nei 'caminetti' come vuole fare Miceli, ma in direzione provinciale. Un altro buon motivo per convocarla nel più breve tempo possibile".

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