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Si è dimesso il sindaco Cammarata "L'ho fatto perchè amo Palermo"

L'annuncio è stato dato durante una conferenza stampa a Villa Niscemi. Adesso la Regione nominerà un commissario che amministrerà fino alle elezioni. "Mi sono dedicato con spirito di servizio e abnegazione all'amministrazione della città"

La voce era iniziata a girare su Twitter. Molti giornalisti locali lo avevano scritto e adesso sono state confermate le indiscrezioni trapelate: Diego Cammarata non è più il sindaco di Palermo. “Mi dimetto per amore della città” ha detto l’ormai ex primo cittadino, che lascia  dopo dieci anni, frutto di due mandati. Lo ha annunciato lui stesso durante una conferenza stampa tenutasi a Villa Niscemi. Il suo mandato sarebbe scaduto la primavera prossima, ma già da qualche tempo circolavano indiscrezioni circa la decisione di dimettersi in anticipo rispetto alla scadenza naturale. Lo stesso Cammarata ha confermato ai giornalisti che si sarebbe dovuto dimettere lo scorso 2 gennaio, ma ha preferito attendere tutti i documenti relativi alla stabilità interna al Comune.

LE REAZIONI DAL MONDO POLITICO.

Adesso si profila l'arrivo di un commissario nominato dal presidente della Regione che amministrerà la città fino alle elezioni di primavera. “Mi sono dimesso – ha detto Cammarata - perché siamo in campagna elettorale e Lombardo che non ha mai rispettato gli accordi con il comune potrebbe essere ancora più ostile. Con la nomina del commissario Lombardo dovrà assumersi la responsabilità di Palermo: io passo la mano lasciando i conti in ordine. Ho sempre considerato il mio ruolo di sindaco una missione alla quale dedicarsi per servire la collettività privilegiando sempre l'interesse generale e mai quello particolare. Ed è proprio per l'amore per la città e perché ho sempre pensato all'interesse generale e non quello mio personale che adesso ho deciso di dimettermi”. Cammarata era al secondo mandato. La prima elezione a sindaco risale al 25 novembre 2001 con il 56,1% al primo turno. Nel maggio del 2007, viene rieletto con il 53,5% dei voti.

Immediati sono giunti i commenti di molti degli esponenti politici palermitani e regionali: per il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici, “Cammarata è come Schettino, il comandante della ‘Concordia’ che scappa mentre la nave affonda. Ha distrutto questa città - aggiunge - lasciando solo macerie, e non è una metafora: basta andare a Palazzo delle Aquile e vedere in quale stato di abbandono è ridotto, per rendersi conto del degrado in cui siamo sprofondati. Dopo un infinito elenco di disastri - conclude Cracolici - l’ultimo atto di Cammarata è la fuga, come un topo che tenta di abbandonare la nave che affonda”.

 

 

 

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