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Caso Diciotti-Salvini, Forello contro Di Maio: "Mutazione genetica nel M5S, resto per lottare"

Il consigliere comunale interviene dopo la votazione sulla piattaforma Rousseau. "Non si sarebbe dovuta fare, nel nostro programma tutti uguali di fronte alla giustizia". Scatta la battaglia interna al Movimento: "La vera faccia dei 5 stelle faccia sentire la sua voce"

Che non fosse allineato sulle posizioni tenute a livello nazionale dal Movimento 5 Stelle è storia nota. Ugo Forello lo conferma con un duro attacco dopo la votazione online degli iscritti pentastellati sul caso Diciotti e l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Salvini. Nel mirino dell'ex candidato sindaco dei grillini il vicepremier Di Maio e le consultazioni sulla piattaforma Rousseau. "Non si sarebbero neanche dovute fare - scrive Forello - considerato che nel nostro programma elettorale era prevista espressamente l'abrogazione di tutte le 'prerogative parlamentari che oggi sottraggono deputati, senatori e ministri dall'applicazione della giustizia e alle regole che valgono per tutti i cittadini' e quindi anche di quella prevista dall'articolo 96 della Costituzione. Queste votazioni rappresentano comunque un risultato sorprendente".

"Infatti - prosegue Forello. che poco prima aveva pubblicato su Facebook un post listato a lutto con la scritta 'This is the end' - oltre il 40% dei voti, nonostante la costruzione tendenziosa ed errata del quesito, nonostante l'indirizzo e le pressioni espresse dai vertici del movimento, hanno difeso uno dei principi fondamentali per cui i 5 stelle sono nati". Il consigliere comunale (il più votato in assoluto a Sala delle Lapidi alle Amministrative del 2017) non lascia, anzi raddoppia. E annuncia una battaglia interna al Movimento, individuando anche i suoi punti di riferimento nazionali.

"Paola Nugnes, Elena Fattori, il presidente Roberto Fico, i sindaci Raggi, Appendino e Nogarin e tantissimi altri portavoce nazionali e locali - sottolinea Forello - rappresentano oggi la vera e genuina faccia dei 5 stelle. Non è più il momento di restare in silenzio, ma bisogna fare sentire la propria voce. E' necessario aprire un confronto schietto dentro il movimento perché la conduzione del capo politico e dei vertici ha portato ad una mutazione genetica che non è più accettabile. Per questo, in direzione ostinata e contraria, continuerò a lottare dentro il Movimento 5 Stelle con tutti i portavoce, gli attivisti e gli elettori che sono e rimangono ancora fedeli al principio di uguaglianza fra cittadini e politici, al rispetto e tutela dei diritti fondamentali della persona e all'idea di una cultura e una società fondata sulla fiducia e sull'empatia piuttosto che sulla paura".

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