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Dall'asilo politico alla laurea grazie al cuore di Palermo: "Decreto sicurezza insulto umanità"

Lihn, 28 anni di origine vietnamita, arrivata in città ancora bambina da "irregolare" ringrazia Orlando "che ci ha consegnato i permessi di soggiorno" e al ministro dell'Interno Matteo Salvini dice: "Sono contenta di non averla incontrata in quel lontano 1995. Io sono fiera di essere una 'risorsa orlandiana'"

"Io sono fiera di un sindaco che ci mette la faccia quando vuol fare comprendere che il suo decreto sicurezza è un insulto all'umanità". A inserirsi nella polemica a distanza tra il primo cittadino Leoluca Orlando e il ministro dell'Interno Matteo Salvini non è un politico, un rappresentante delle istituzioni, ma una ragazza di 28 anni, residente a Palermo ma con origini vietnamite. Arrivata in città quando era solo una bimba Linh Vu Thuy ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui racconta di sè ma non solo, di un'intera generazione che si è ritrovata, non volontariamente, al centro del dibattito politico. 

"Gentile ministro Matteo Salvini,  mi chiamo Linh, ho 28 anni e sono fiera di essere una di quelle che i suoi seguaci palermitani definiscono 'una risorsa orlandina'. Sono arrivata in Italia nel luglio 1993 con una richiesta di asilo politico e, dato che i tempi di attesa per la burocrazia italiana erano ancora troppo brevi, solo nel marzo del 1995 abbiamo ottenuto il permesso di soggiorno", scrive Linh, che aggiunge al suo racconto l'hashtag #sonoirregolaremanonperscelta.

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"Quando arrivai - racconta la ragazza - l'intera cittá, 'capitanata' dal missionario laico Biagio Conte, sposò la nostra causa. Ci venne dato un tetto, del cibo, del vestiti... Proprio l'altro giorno ritrovai una foto in cui due signori (che io oggi chiamo affettuosamente zii) ci regalarono una televisione. Nonostante la mia irregolarità, le suore di Madre Teresa di Calcutta prima e poi quelle dell'Istituto Maria Santissima delle Grazie mi concessero di frequentare l'asilo. Alla battaglia si unì l'allora sindaco della cittá, Leoluca Orlando, tant'è che, quando fu tutto pronto, fu lui stesso a consegnarci i nostri permessi di soggiorno che sancivano la fine della nostra irregolaritá (che noi non avevamo assolutamente voluto). E mi regalò anche il libro rosso che in questa foto tengo in mano con una dedica personale". 

"Non le sto raccontando una favoletta - prosegue -, le ho appena raccontato un pezzettino della mia vita di cui un po' per riservatezza, un po' perché ero troppo piccola e non ricordo le cose nei dettagli, un po' per vergogna non parlo molto. Ma metto volentieri da parte la vergogna nel rivelare le mie umili origini perché non posso permettere che lei usi le evidenti difficoltà della città per offuscare il cuore del popolo palermitano, questo popolo di zii e di zie che mi hanno accolta, riempita di cibo, amore e che per la prima parte della mia vita si sono anche preoccupati di finanziare i miei studi permettendomi così di conseguire una laurea triennale quattro anni fa. Io sono fiera di un sindaco che ci mette la faccia quando vuol fare comprendere che il suo decreto Sicurezza è un insulto all'umanità. È solo una questione di possibilitá; io e la mia famiglia abbiamo avuto la nostra e fino adesso c'è stato poco da ridire. Io sono contenta di non averla incontrata sul mio cammino in quel lontano 1995. Io sono fiera di essere una risorsa orlandiana".

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