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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Crocetta e Scilabra in Procura: “Denunciati alcuni enti formazione”

Il Governatore e l'assessore alla Formazione sono andati dai procuratori Messineo e Agueci. A loro avviso sono circa 8 i milioni di euro sottratti ai cittadini siciliani nel corso del 2012. "E' l'ennesimo scandalo". Nel pizzino aveva scritto: "La mafia vuole farci saltare"

Alle ore 13 di oggi il presidente della Regione Rosario Crocetta e l'assessore alla Formazione Nelli Scilabra, sono andati dai procuratori Messineo e Agueci per presentare una formale denuncia e rappresentare “de visu” la gravissima situazione riscontrata nei confronti di alcuni enti di formazione che, nel corso del 2012, si sono appropriati attraverso sistemi fraudolenti di circa 8 milioni di euro sottraendo risorse ai cittadini siciliani.

La denuncia presentata – secondo quanto annuncia il Governatore sulla sua pagina Facebook - è molto circostanziata e fornisce, non solo i nominativi degli enti interessati, ma anche tutta la documentazione necessaria che può permettere un rapido avvio delle indagini.

“E' l'ennesimo scandalo - afferma il presidente - che coinvolge in modo pesante la formazione, che si rivela sempre più un pozzo di San Patrizio delle ruberie. L'assessore Scilabra ha sottolineato il grande lavoro di verifiche e controlli che il suo assessorato sta effettuando rendendo possibile la scoperta delle ruberie nei confronti della Regione”.

IL "PIZZINO" DI OGGI - Nell'ultimo “pizzino” pubblicato su Facebook, Crocetta evidenzia il sospetto di come l'azione portata avanti dal governo regionale avrebbe toccato interessi radicati e le ataviche inclinazioni all'illecito. “C'è ancora un dirigente di buon senso? (riferendosi al suo partito ndr). La mafia vuole farci saltare. Un rischio isolare il mio governo. In molti pensano – scrive Crocetta - che il governo e il potere delle istituzioni coincidano. Dovrebbero coincidere! Quando in una società non esistano poteri paralleli che gestiscono, dall'interno e dall'esterno delle istituzioni, un potere reale, insidioso, spesso legato al malaffare e agli affari, da realizzare con metodi leciti e illeciti. In tali contesti il governo diventa apparenza, forma, gli amministratori diventano pupi, dietro i quali fare passare poi interessi reali, gli arricchimenti facili, lo spreco e l'accaparramento di risorse pubbliche".

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