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Crocetta, aut aut dei garanti Pd: “Non può stare nel Megafono”

La commissione nazional ha esaminato il “fascicolo Crocetta”. “Sono escluse dall'anagrafe degli iscritti le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti”. Invitato il Governatore a “evitare la denigrazione”

O il Pd o il Megafono. Aut aut della commissione nazionale di garanzia del Pd al presidente della Regione Rosario Crocetta. Ecco quanto deciso stasera dall'organismo che ieri sera ha esaminato il “fascicolo Crocetta”. Punto nodale il richiamo all'articolo 2 comma 9 dello statuto del Pd: "Sono escluse dalla registrazione nell'anagrafe degli iscritti e nell'Albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti a gruppi consiliari diversi da quello del Partito democratico". Insomma, se Crocetta dovesse perseverare nell'idea di mantenere e rafforzare il Megafono decadrebbe automaticamente.

Il documento della commissione riconosce che "è nella natura stessa del partito allargare le sue iniziative, aumentare i suoi contatti con la società e i suoi movimenti, ma sancisce, soprattutto, che "l'esistenza di episodi e di presenze collaterali al partito non può trasformarsi in una organizzazione di iscritti e in una strutturazione parallela articolata, finalizzata ad una presenza permanente sulla scena politica che risulterà e risulterebbe alternativa e contraria alle normative che disciplinano la vita interna del Pd".

Bacchettato il governatore anche per le sue dure posizioni nei confronti del partito: l'opera di rinnovamento e di affermazione dei principi etici che "devono informare la vita del partito e la necessaria leale collaborazione non può essere favorita da formulazioni assolute e indiscriminate di denigrazione e di accusa rivolte al Partito e ai suoi dirigenti".

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