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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Partinico

LETTORI. Il bluff della zona franca urbana di Partinico e le menzogne di Crocetta

"Promesse fatte in campagna elettorale non mantenute dal Governatore"

Ricupati-2Riceviamo e pubblichiamo:

Di Gianluca Ricupati (nella foto a sinistra)

Partinico è un paese dove tutto può succedere. Può accedere, ad esempio, che un Presidente della Regione nell'ultima settimana di campagna elettorale venga a far degli spot a favore del sindaco uscente Salvo Lo Biundo, poi riconfermato, che nella sua storia politica è passato tra le file dell'UDC (suo principale sponsor nel 2008 fu il neo condannato per voto di scambio con la mafia, Antonello Antinoro), poi del PID, prima di divenire uomo di centro-sinistra, fedelissimo di Crocetta, ma al contempo amico del cuore di Antonello Cracolici.

Può accadere che lo stesso Presidente della Regione nello stesso spot non soltanto ha affermato che l'eventuale vittoria di Lo Biundo avrebbe significato avere un amico alla Regione su cui poter contare (clientelismo istituzionale?!), ma ha anche mentito sapendo di mentire dando per finanziata la zona franca urbana di Partinico (milioni di euro da finanziare per la detassazione di imprese per un periodo pari a 5 anni). Peccato che, concluse le elezioni, tra le 17 zone franche rese note, di Partinico non si trova traccia. Ma Crocetta sapeva già prima, molto prima. Perché la deliberazione di giunta regionale che dà il via libera alle procedure per le agevolazioni fiscali è datata 3 aprile 2013.

Può accadere che una compagine elettorale spacci dunque per “ottenuta” la zona franca urbana, nonostante non ci fosse un briciolo di documentazione ufficiale che lo dimostrasse. Infatti il Comune di Partinico partecipa al bando del 2008, ma lo fa sbagliando il progetto. Lo corregge fuori tempo massimo, inviando la rettifica l'indomani della scadenza del bando. Per questo viene dichiarata inammissibile sin da subito. Nel 2010 la Regione dà un'altra opportunità: ma Partinico, inspiegabilmente, non presenta una nuova istanza né un invito a riconsiderare il progetto rettificato inviato in precedenza. In poche parole, dal 2008 in poi il Comune di Partinico non manda né riceve alcuna comunicazione ufficiale alla e dalla Regione Sicilia.

Ma, nonostante tutto ciò, la neo amministrazione comunale con la complicità di Crocetta ha ingannato in maniera palese i cittadini di Partinico, facendo della ZFU un tema centrale della campagna elettorale vinta. Si attende ora la convocazione di una seduta straordinaria e aperta del consiglio comunale di Partinico, richiesta dall'opposizione. Noi del gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” siamo andati oltre chiedendo le dimissioni dell'ass. alle attività produttive Vito D'Amico che ha messo la faccia a questo falso successo.

Nel frattempo, dalla Regione, non è arrivata una dichiarazione né del Presidente Crocetta, né dell'ass. al ramo Vancheri. La città vuole sapere. Abbiamo perso un'occasione preziosa per risollevare il nostro tessuto imprenditoriale da una crisi buia che è immediatamente constatabile visitando il centro storico di Partinico (un tempo ricco di attività e oggi connotato dalle saracinesche chiuse), la sua area artigianale (ancora semi-vuota), per non parlare del tessuto agricolo dove si preferisce lasciare incolti i terreni piuttosto che coltivarli per ricavarne ben poco.

Alcuni elementi per approfondire la questione:
dossier da noi creato con tutta la documentazione ufficiale esistente che dimostra, inequivocabilmente, l'imbroglio della ZFU di Partinico (https://cambiamopartinico.wordpress.com/2013/07/18/dossier-il-bluff-della-zona-franca-urbana-di-partinico/); stralcio dello spot elettorale del sindaco Salvo Lo Biundo con il Presidente Crocetta, pubblicato dallo stesso assessore D'Amico come dimostrazione della veridicità di quello che dicevano in campagna elettorale (https://www.facebook.com/photo.php?v=618873051463770&set=o.218544621613561&type=2&theater): ebbene sì, degli amministratori piuttosto che tutelare il Comune chiedendo atti scritti che certificassero le promesse verbali, si fidano degli spot o degli articoli di giornale.
 

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