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Regione, Crocetta non si ferma più: “Nella sanità persi 20 milioni all’anno”

Ennesimo "J'accuse" del presidente della Regione che si scaglia contro il 118. "Nove milioni in stipendi pagati a 160 persone che restavano a casa". Il Governatore preoccupato per le sorti di Villa Teresa a Bagheria. Poi ironizza sul Pd

Crocetta contro tutti, parte Sanità. Dopo la Formazione, il Turismo e gli ex Pip, il Governatore stavolta si scaglia contro gli sprechi della Sanità. “Sono stati persi venti milioni all’anno, il furto ormai è una prassi”. Nel mirino finisce il 118: “Nove milioni in stipendi pagati a 160 persone che restavano a casa”. Questo, e altro, è stato detto dal Presidente della Regione in una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans insieme all’assessore alla Salute Lucia Borsellino e all’assessore al Lavoro Ester Bonafede.

GLI SPRECHI DEL 118 – “Nella gestione del 118 – afferma Crocetta - abbiamo scoperto uno spreco di risorse spaventoso, fatto di furti al sistema pubblico. Oltre 160 dipendenti (assunti dalla società Seus) sono rimasti a casa per due anni, dal 2011 al 2012, pur percependo lo stipendio per un danno di 9 milioni di euro. Mentre stavano a casa - ha proseguito - il 118 ha realizzato lavoro straordinario per 53 mila ore. Questi dipendenti, inoltre, hanno maturato due anni di ferie non godute per un totale di 274 mila ore di ferie. E come se non bastasse hanno anche percepito in questi due anni un premio di produzione di 900 euro ciascuno. Uno spreco di oltre 20 milioni di euro. Immediatamente convocheremo le strutture operative perché è una situazione insopportabile”.

''Tutto questo deve finire, bisogna cambiare rotta'', afferma l'assessore Borsellino. “Eliminando le anomalie appena scoperte sulla gestione del personale – ha aggiunto il presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo - il risparmio sarebbe di oltre 10 milioni”.

IL FUTURO DI VILLA TERESA – “Siamo molto preoccupati per le sorti di Villa Teresa – afferma Crocetta - la clinica di Bagheria confiscata all'ex re della sanità privata Michele Aiello. Appena scadrà il provvedimento definitivo di confisca del bene si dovrà decidere una destinazione. Ieri sera in giunta abbiamo dato mandato all'assessore alla Salute di assegnare il bene al sistema sanitario pubblico siciliano perché riteniamo altre forme pericolose per il rischio di infiltrazioni mafiose. Anche in caso di autogestione da parte di dipendenti. Saranno informati il ministro dell'Interno e Prefetto – continua - perché questa vicenda è simbolica di un malcostume siciliano che ha consegnato la sanità alla mafia, con tariffe costosissime”.

QUESTIONE PD – “Ancora non hanno deciso sul Megafono? Naturalmente sono trepidante". La butta sull’ironia Crocetta quando gli si chiede sul responso della commissione di garanzia del Pd chiamata a decidere anche su l'opzione dell'espulsione dal partito a causa della sua presunta “bigamia” politica. "Ho la coscienza a posto - ha aggiunto - sinceramente mi sembra una cosa surreale. Mi sarei aspettato una telefonata da Epifani, almeno per dimostrarmi vicinanza. Invece niente, l'ultima volta l'ho sentito molti giorni fa”.

REPLICA A FARAONE - ''E' vergognoso parlare di professionisti dell'antimafia. Nel mio governo ci sono familiari di vere vittime della mafia. Sono disgustato di questi attacchi, questi sì sono atti mafiosi''. Cosi Crocetta, riferendosi alle critiche mossegli dal deputato del Pd Davide Faraone, esponente dei 'renziani' in Sicilia che aveva parlato di "professionisti dell'antimafia 2.0".

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