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Bufera sull'assessore per foto di Conte in manette, chieste dimissioni ma lui: "Solo ironia"

Il Pd e Claudio Fava chiedono la testa del responsabile regionale di Sport e Turismo (in quota Fdi). Il governatore tace, Messina contrattacca: "Non c'era e non c'è alcun intento offensivo. Non vorrei pensare che ironia e sarcasmo possono essere soltanto appannaggio di alcuni.."

"Voglio essere chiaro: non c'era e non c'è alcun intento offensivo rivolto a denigrare né la persona Giuseppe Conte né l'Istituzione che rappresenta, ancor meno aizzare all'odio cosa che sta invece accadendo nelle reazioni al mio post che sto leggendo in queste ore". Così l'assessore regionale al Turismo, alllo Sport e allo Spettacolo, Manlio Messina, si difende dalle polemiche suscitate per il post pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook. L'immagine che non è passata inosservata ritrae due carabinieri che conducono in arresto il premier Giuseppe Conte e sotto si legge la scritta: "Fase 3". A corredo c'è scritto: "#maseiserio? Io posterei ovunque questo hashtag. #maseiserio??? Giuseppi Conte #maseiserio?". E ancora: "650 consulenti per partorire una schifezza del genere?".  

Assessore posta la foto del premier Conte arrestato: scoppia la polemica

Messina, in quota Fratelli d'Italia, ha pubblicato il post poco dopo la conferenza stampa nel corso della quale Conte ha illustrato i contenuti del nuovo decreto per la cosiddetta "fase due" dell'emergenza Coronavirus. Contro di lui però si è alzato il fuoco della polemica e il Pd ha chiesto che il governatore Musumeci lo rimuova dall'incarico. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della commissione antimafia Ars Claudio Fava: "Con la Sicilia in ginocchio, dilettarsi nei fotomontaggi denigratori nei confronti dei Presidente Conte è già ridicolo. Se a farlo è l'assessore regionale responsabile per uno dei settori più colpiti, quello del turismo, si tratta di un comportamento irresponsabile che indica l'assenza della benché minima cultura istituzionale, soprattutto quando si fa parte di una Giunta che non riesce nemmeno ad organizzare il semplice invio delle domande per la cassa integrazione. L'assessore Messina si ricordi, se ne è capace, di essere alla guida di un comparto che oggi sta soffrendo, con migliaia di posti di lavoro a rischio. Se non ne è capace, è meglio che se ne vada”.

manlio messina-3Al momento il presidente della Regione non si è espresso. Messina ha rimosso il post "incriminato", lasciando però molte altre immagini che ritraggono il presidente del Consiglio con l'hashtah "maseiserio?". Anche la sua immagine copertina di Facebook è "dedicata" al premier: sfondo bianco e la scritta in rosso "Giuseppi Conte #maseiserio?".

Messina in una nota chiarisce: "Mi è arrivata quella immagine su Whatsapp, come tantissime altre che in queste settimane ne stanno girando. Dopo che anche i siciliani, con grande senso di responsabilità hanno rispettato e stanno rispettando le restrizioni giustamente imposte a tutela della salute pubblica, l'ho postata per ironizzare sulla situazione che tutti stiamo vivendo e che siamo costretti a continuare a vivere, dopo le dichiarazioni di ieri sera del premier Conte".

Messina dice che la sua era solo ironia. "Se in questo periodo, tanto delicato quanto pesante, che tutti stiamo sopportando, non ci è più permesso di fare dell'ironia e del sarcasmo - continua - allora dobbiamo davvero preoccuparci, non vorrei pensare che ironia e sarcasmo possono essere soltanto appannaggio di alcuni e sottratti invece alla libertà di altri. Se qualcuno si è sentito offeso, e considerato che non c'era alcuna intenzione di offendere, ho già provveduto a rimuovere il post. Certo è che si resta basiti - sottolinea Messina - nell'apprendere che esponenti del Pd e del M5S invece di spiegarci cosa ha voluto dire ieri il premier Conte si soffermano sul mio post. Ci spieghino come mai gli aiuti a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane non sono ancora arrivati, a partire da tantissime partite Iva in ginocchio che ancora non hanno ricevuto la miseria dei 600 euro. E' questa la maggioranza a cui si affida la Nazione in questo momento delicato".

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In supporto di Messina interviene la capogruppo di Fdi all'Ars, Elvira Amata. "Mi lascia esterrefatta - dice - che, nel momento in cui la Sicilia sta assistendo impotente al rientro di boss mafiosi a causa delle misure adottate per fronteggiare l’emergenza Covid, il presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea siciliana non abbia di meglio a cui pensare che bacchettare l’assessore regionale al Turismo per aver espresso il suo sacrosanto dissenso verso il presidente del Consiglio in modo oltretutto semplice, sarcastico e niente affatto offensivo. Si chiama democrazia. Si chiama libertà di espressione. Guarda caso, inoltre, l’esternazione dell’assessore Messina, incarna il pensiero dei moltissimi che dagli annunci e dai decreti del presidente del Consiglio non solo non riescono a capire nulla, giacchè dice tutto e il contrario di tutto salvo poi smentire se stesso nei Dpcm, ma colgono chiaramente l’atteggiamento di totale disinteresse del governo nazionale nei confronti delle reali necessità del sud sin dall’inizio di questa situazione. Pertanto, invito l’onorevole Fava a spendere le sue energie per altro e non certo per un rimprovero e una lectio su come va tenuto un profilo istituzionale". Amara aggiunge: "Se proprio ci tiene a dare lezioni a riguardo, lo faccia proprio al presidente del Consiglio dei ministri che, appena qualche giorno fa, ci tengo a ricordare, usava la conferenza stampa a reti unificate per fare un comizio e attaccare le opposizioni senza contraddittorio. In ultimo, mi si consenta un plauso all’assessore Manlio Messina poiché sin dal suo insediamento, lo strategico comparto che amministra ha potuto toccare con mano la sua serietà e la competenza. E anche in questo momento drammatico, gli operatori del settore sanno di non essere lasciati in balia del nulla!”.

Articolo aggiornato il 27 aprile 2020 alle ore 17,49

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