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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Regolamenti e delibere al palo, lo sfogo dei commercianti: "Inerzia a Sala delle Lapidi"

In una lettera indirizzata anche a Leoluca Orlando un "cartello" composto da 9 associazioni di categoria sottolinea "la preoccupazione e lo sconforto per la fase di stallo dei lavori d'Aula". La replica degli esponenti di maggioranza: "In questi mesi abbiamo messo in sicurezza il bilancio"

Un "cartello" composto da nove associazioni di categoria - che riuniscono commercianti, industriali, artigiani e cooperative - lancia l'allarme "inerzia del Consiglio comunale" mettendo nero su bianco in una lettera "la preoccupazione e lo sconforto per la fase di stallo dei lavori d'Aula". Nella missiva, indirizzata al presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando e al sindaco Leoluca Orlando, si fa riferimento alla mancata approvazione "di regolamenti che interessano diversi settori produttivi" e "all'assenza di regole certe, indispensabili anche per una adeguata programmazione". Dai mercati storici a quelli generali (ittico e ortofrutticolo), passando per il regolamento sui dehors, sulla movida e quello sulla pubblicità, le associazioni di categoria chiamano in causa l'assise cittadina. I consiglieri comunali non si sottraggono al confronto e replicano alle accuse di "torpore" e di "distanza dalle necessità e dai bisogni della comunità imprenditoriale palermitana".  

Ma facciamo un passo indietro. "Rispetto ai temi su cui ci siamo espressi, abbiamo avanzato soluzioni e proposte elaborate a seguito di approfondimenti tecnici con professionisti e coinvolgendo la base associativa, tenendo ben a mente le esigenze legittime delle imprese che rappresentiamo, ma più in generale guardando sempre ad uno sviluppo complessivo e sostenibile della nostra città", scrivono presidenti e segretari delle nove associazioni firmatarie, Patrizia Di Dio di Confcommercio, Alessandro Albanese di Sicindustria, Mario Attinasi di Confesercenti, Giuseppe Pezzati di Confartigianato, Giuseppe La Vecchia di Cna, Giovanni Felice di Confimprese, Maurizio Pucceri di Casartigiani, Salvatore Bivona di Cidec, e Filippo Parrino di LegaCoop Sicilia occidentale. "Ciò nonostante - aggiungono - i regolamenti per i mercati storici, il mercato ittico, il mercato ortofrutticolo, i dehors, la movida, la pubblicità, la soppressione dell’ex articolo 5 che riguarda la possibilità di aprire medie strutture di vendita in alcune aree commerciali della città, sono alcuni dei temi dibattuti, discussi, approfonditi, ma che ad oggi, nostro malgrado, non sono la priorità del Consiglio Comunale di Palermo. Nonostante questi nostri sforzi, ci scontriamo infatti con l'inerzia di questa assemblea consiliare che sembra non avere interesse a discutere ed approvare regolamenti nevralgici per lo sviluppo imprenditoriale della nostra città”, sottolineano gli otto presidenti.

E rivolgendosi sempre al presidente del Consiglio comunale Totò Orlando affermano: "Comprenderà, al contrario, quanto sia necessario accelerare l’iter, con l’impegno di tutti, per giungere  all'approvazione di regolamenti condivisi e che finalmente riescano a consegnare certezze a chi con coraggio continua a fare impresa nella nostra città. Per tale ragione, nel dare ulteriore prova del nostro approccio concreto e costruttivo alle questioni da affrontare, senza scadere in ulteriori polemiche, desideriamo essere convocati con urgenza, nell'arco dei prossimi dieci giorni, per avere adeguate risposte alle necessità delle nostre imprese".

A replicare ci pensano gli esponenti di maggioranza. "In questi mesi - afferma Toni Sala, capogruppo di Palermo 2022 - il Consiglio comunale è stato impegnato nell'approvazione di numerosi documenti contabili che hanno avuto, tra gli altri, il merito di eliminare i disallineamenti con le società partecipate. Non si tratta di tecnicismi, ma di processi indispensabili per il funzionamento dell’ente e quindi per l’erogazione di servizi come l’illuminazione pubblica, la pulizia delle strade, il trasporto pubblico locale, esattamente quei servizi su cui i commercianti palermitani chiedono garanzie e impegni. Nessuna inerzia e nessuno stallo da parte del consiglio comunale, che ha al contrario messo in sicurezza i conti pubblici e quindi creato la base necessaria per sviluppare altre azioni amministrative che riguardano tutta la città e quindi anche le attività produttive. In particolare sui dehors le commissioni competenti hanno fatto le proprie valutazioni e siamo in attesa che il documento arrivi in Aula. Le forze politiche sono pronte ad affrontare tutti i punti all’ordine del giorno, ma sempre con spirito imparziale e nell’interesse di tutti e non di singole parti".

Anche Ottavio Zacco, presidente della commissione consiliare Attività produttive, difende l'operato del Consiglio. Soffermandosi poi sugli ostacoli incontrati in questo primo anno di consiliatura, soprattutto sul fronte dei documenti contabili. "Condividiamo le preoccupazioni, però occorre fare chiarezza". Esordisce così Zacco, che spiega: "Questo Consiglio comunale appena insediato si è trovato ad affrontare atti finanziari importanti dettati dalle nuove leggi nazionali, come il bilancio consolidato 2016, bilancio previsionale e successivamente consuntivo 2017, ha dovuto affrontare il problema dei disallineamenti delle aziende partecipate, affrontare le problematiche dei rilievi del Mef, per finire con il bilancio previsionale 2018, tutti atti importanti per mettere in sicurezza i conti dell'amministrazione e quindi mettere in sicurezza i livelli occupazionali, compresi quelli delle partecipate, ma ciò nonostante, le commissioni competenti hanno lavorato sui regolamenti importanti per lo sviluppo economico della città, e il più delle volte con la collaborazione delle associazioni di categoria".

"Bisogna però riconoscere - prosegue Zacco entrando nel merito delle questioni sollevate - che il Consiglio comunale si è trovato con dei regolamenti redatti nel 2013 secondo la visione di un ex assessore, e che spesso si sono bloccati proprio perché non condivisi con le associazioni, come quello della pubblicità, dove le associazioni di categoria più volte hanno dichiarato che così com'è la delibera verrebbe impugnata, perché manca la geolocalizzazione degli impianti; Ma si è lavorato molto per sistemare tutti gli altri atti, come il regolamento sui mercati che prevedeva mercatini rionali, mercati storici, mercato dell'Albergheria, ecc...".

"Proprio su questo - conclude Zacco - la Sesta commissione ha chiesto di ritirare l'atto e di inviare lo stralcio della delibera riguardo i mercati storici e le botteghe storiche, già iniziato ad essere esaminato in commissione, o come il regolamento Unico dei mercati generali, modificato con più di 30 emendamenti e condiviso con le associazioni di categoria. Cosa ben diversa invece è la modifica dell'art. 5 che riguarda la possibilità di aprire strutture medie di vendita in alcune aree commerciali della città, su cui la Sesta commissione si è espressa da tempo con parere favorevole, a condizioni che si vietino centri commerciali per garantire i mercati storici della città, ma in questo caso manca solo un accordo politico, ma proprio di questi atti si è parlato con il sindaco in riunione di maggioranza, e abbiamo tutti concordato, che finiti gli atti finanziari della città, da gennaio si partirà subito con le votazioni di tutti i regolamenti".

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