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Marcia contro la mafia Bagheria-Casteldaccia, Consiglio comunale aperto sulla legalità nella Città delle ville

La seduta è servita a fare memoria, ricordando gli anni delle stragi, e ad ascoltare chi era presenta alla prima marcia di 37 anni fa, come padre Lo Bue. Lanciato lo slogan che accompagnerà il cammino 2020 "Droga=Mafia"

L'adesione alla 37esima marcia contro la mafia Bagheria–Casteldaccia, in programma il prossimo 26 febbraio, è stato l'unico punto all'ordine del giorno del consiglio comunale aperto che si è svolto ieri per organizzare l'oramai storico evento promosso dal Centro Studi Pio La Torre. Droga=Mafia, lo slogan del cammino 2020.

Presenti in Aula oltre al presidente Michele Sciortino e a tutti i consiglieri comunali e all'amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Filippo Maria Tripoli e del vicesindaco Daniele Vella, la presidente della Caritas cittadina Mimma Cinà, Padre Lo Bue, Biagio Sciortino rispettivamente presidente e direttore della Casa dei Giovani, padre Francesco Michele Stabile, il presidente del Centro Studio Pio La Torre, Vito Lo Monaco, Giuseppe Antoci presidente del Parco dei Nebrodi e attuale presidente onorario della Fondazione Caponnetto, la deputata della Camera Vittoria Casa, il presidente del consiglio comunale di Casteldaccia Maria Pia Di Salvo, Maria Grazia Pipitone dirigente scolastica e referente della rete di scuole Bab el gherib, la sindacalista Concetta Balistreri, l'ex consigliere comunale Gino Castronovo.

"Il consiglio comunale aperto - ha sottolineato il presidente in apertura di seduta - vuole essere un momento di riflessione sul tema della legalità e della lotta e il contrasto a tutte le mafie e alla criminalità organizzata". E in effetti la seduta è servita anche a fare memoria, ricordando gli anni delle stragi, e ad ascoltare chi a quella prima marcia contro la mafia, 37 anni fa era presente come padre Lo Bue che ha raccontato la sua esperienza. "La marcia - ha detto il presidente Antoci - non è solo simbolo di un cammino, è il segnale di una strada affollata di tante persone perbene con una rinnovata volontà di lotta alla mafia".

Creare cittadini attivi nelle scuole il tema sottolineato anche dall'onorevole Vittoria Casa che ha ricordato anche le pagine di giornali che negli anni '80 erano piene dei fatti di sangue del triangolo della morte. Tanti gli interventi che si sono susseguiti per spiegare perché è importante ricordare: da chi ha puntato a sottolineare il ruolo delle istituzioni come la presidente Mimma Cinà, a chi ha ricordato che dove non c'è libertà non c'è legalità come ha detto Biagio Sciortino della Casa dei Giovani e presidente nazionale del Coordinamento nazionale dei Coordinamenti regionali degli Enti accreditati per le dipendenze (Intercear) che ha anche introdotto la testimonianza di due ragazzi, Danilo e Carlo, che sono stati tossicodipendenti e che hanno raccontato il loro percorso verso la libertà e la legalità.

Padre Francesco Michele Stabile ha sottolineato la presenza di tanti giovani e donne nell'organizzazione della marcia e ha ricordato quando durante alcune omelie la Chiesa ha invitato i politici a non andare ai funerali dei mafiosi. Diverse le associazioni che hanno preso parte al consiglio comunale, come Libera. "Abbiamo imparato l'importanza di fare rete, oggi in questa aula - ha detto l'assessore alla Legalità Daniele Vella - era presente tutto lo Stato dai cittadini, alle chiese, alle scuole, alle istituzioni, al Parlamento. Davanti a questi temi non c'è colore politico. Vella ha poi ricordato le azioni dell'amministrazione comunale per essere solidali con gli imprenditori e commercianti che denunciano le estorsioni e la costituzione di parte civile in diversi processi di mafia.

A concludere l'assemblea dedicata alla marcia antimafia il presidente del Centro Studi Pio la Torre, Vito Lo Monaco: "Ricordiamo il 26 febbraio 1983 non soltanto come memoria della prima marcia popolare antimafia Bagheria-Casteldaccia ma anche per consegnare ai giovani il testimone della lotta, in nome della Costituzione, della libertà e della giustizia sociale". Infine che il consiglio comunale ha sottoscritto una risoluzione con invito al sindaco di adottare un regolamento per la costituzione di un Osservatorio permanente della trasparenza e partecipazione popolare letta dal consigliere comunale Pina Provino.

"Noi dobbiamo lavorare -  ha affermato il sindaco Tripoli - in sinergia con forze dell'ordine e magistratura, possiamo contribuire a sconfiggere la mafia, con atti ordinari di legalità, atti della quotidianità che da ordinari si trasformano in straordinari, perseguendo la legalità con ogni provvedimento amministrativo". 
 

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