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A processo per concussione, M5S chiede la testa di Totò Orlando

E' accusato di aver fatto pressioni per la nomina di un consulente. I pentastellati vogliono che lasci la guida di Sala delle lapidi, ma non il seggio: "Son venute meno le condizioni per una serena prosecuzione del mandato"

"Totò Orlando si dimetta da presidente del Consiglio comunale, ma non da consigliere". E' quanto chiede il Movimento Cinque Stelle. La decisione - presa "dopo un ampio dibattito interno" - nasce da "una valutazione di opportunità politica, in quanto riteniamo che siano venute meno le condizioni per una serena prosecuzione del mandato nell'interesse di tutto il Consiglio comunale e dei cittadini".

Orlando è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver fatto pressioni sulla commissione che avrebbe dovuto conferire l'incarico di responsabile per l'ufficio consulenza giuridico-amministrativa del Consiglio,

"Si è creata una situazione di imbarazzo istituzionale - si legge in una nota dei pentastellati - che non può essere sottaciuta: il vicesegretario generale, Serafino Di Peri, e il dirigente dell'ufficio di Staff al Consiglio comunale, Dario Gristina - le persone che avrebbero ricevuto le indebite pressioni e che avrebbero reso dichiarazioni agli inquirenti – ricoprono dei ruoli e svolgono funzioni che richiedono una stretta collaborazione e sinergia con la presidenza del Consiglio. Questa situazione imbarazzante si è già oggi manifestata con la presenza in aula di Di Peri, e l'assenza del presidente del Consiglio, Orlando".

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