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Sì al piano di zonizzazione acustica, in arrivo nuove regole per la movida

Il documento divide la città in classi e per ciascuna individua dei limiti di emissione, immissione e qualità acustica in decibel, distinti tra orario diurno e notturno

La Giunta comunale vara il piano di zonizzazione acustica e si prepara a riscrivere le regole della movida, sanzioni incluse. Il piano è necessario a mantenere vigente l’attuale regolamento, approvato da Sala delle Lapidi lo scorso novembre senza però la “classificazione acustica”. Che l’amministrazione Orlando avrebbe dovuto presentare entro sei mesi. Il documento tecnico – redatto dal Centro interuniversitario di ricerca sull’inquinamento da agenti fisici (Ciriaf) di Perugia, in collaborazione con gli assessorati all'Ambiente e all'Innovazione del Comune – adesso c’è. Tanto da far annunciare alla Giunta che “non appena il Consiglio comunale avrà fatto proprio il piano di zonizzazione acustica, si procederà ad armonizzare il regolamento sulla movida”. L’obiettivo, come ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando, è “contemplare le esigenze di tutela del diritto al riposo e alla vivibilità con quelle dello svago, del divertimento e dell'attività economica”.

Ma cosa dice il piano messo a punto dal Ciriaf? Innanzitutto suddivide la città in classi e in seguito per ciascuna di esse individua dei limiti di emissione, immissione e qualità acustica in decibel, distinti tra periodo diurno (dalle 6 alle 22) e notturno (dalle 22 alle 6). Nella “classe I”, ad esempio, il limite massimo è fissato in 50 decibel di giorno e 40 decibel di notte. E ancora in successione: “classe II” (55 - 45 decibel), “classe III” (60 - 50 decibel), “classe IV" (65 - 55 decibel), “classe V” (70 - 60 decibel), “classe VI” (70 – 70 decibel). 

Dopo l’approvazione piano di zonizzazione, potrebbero essere graduate le sanzioni in funzione delle zone e dello sforamento dei limiti massimi di decibel. Ad oggi il regolamento invece prevede multe uguali dappertutto. L’ultima parola comunque spetta al Consiglio comunale, che non è detto che approvi il piano di zonizzazione prima dell’estate. Un piano complesso, atteso da svariati anni (il Comune ha dovuto risolvere un contenzioso con il Ciriaf), che è stato stilato tenendo conto di quattro elementi essenziali: traffico automobilistico; presenza di attività commerciali e servizi; insediamenti industriali e artigianali; densità della popolazione.

Nel dettaglio, le aree di “classe I” sono quelle in cui la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione (ospedali, scuole, aree di riposo e svago, zone rurali e di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc…); mentre quelle di “classe VI” sono esclusivamente interessate da attività industriali e sono prive di insediamenti abitativi. Le zone individuate nel piano approvato dalla Giunta non sono omogenee al proprio interno, tuttavia è stata fatta una classificazione per macro-aree. Il centro storico rientra nella “classe III”, con diverse “microzone” ricondotte a “classe II” per la presenza di scuole o strutture ospedaliere. La fascia costiera, ad eccezione dei cantieri navali (che hanno classificazione V e VI), è nella “classe II” a ridosso del mare e di “classe III” nella zona più interna. Il porticciolo di Sferracavallo, così come l’abitato di Mondello e dell’Arenella, sono in “classe III”.

Un elemento che caratterizza (in negativo) gran parte della città è il traffico. In base ai dati forniti dall’Arpa Sicilia, a Palermo il livello di inquinamento acustico da traffico veicolare non è mai al di sotto dei 40-45 decibel, anche di notte e in tutta la città. Questo determina che, mentre larga parte della città potrebbe ricadere per densità abitativa e presenza di insediamenti produttivi nella “classe III”, a causa del traffico l’effettiva classificazione di ampie zone rientra nella “classe IV”. Qualche esempio: via Libertà, viale Strasburgo, via Dante, viale Lazio, viale Regione Siciliana, viale Michelangelo. La zona sud della città è inserita in “classe IV”: si tratta di una vasta area che va dalla stazione centrale fino a Brancaccio. Mentre attorno agli ospedali Civico e Policlinico spicca una grande area di “classe I e II”.
 

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