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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Sbagliato azzerare i fondi per le categorie protette": il Comune deve risarcire l'Amat

L'amministrazione dovrà versare alla società di via Roccazzo una cifra che oscilla tra gli 11 e i 16 milioni. Lo ha deciso la prima sezione civile della Corte d'Appello. I giudici hanno posto fine a un contenzioso nato nel 2009

Il Comune dovrà versare nelle casse dell'Amat i fondi per le cosiddette “categorie protette” azzerati nel 2009, più i corrispettivi per l'emissione dei biglietti relativi agli anni 2010, 2011 e 2012.  Lo ha deciso la prima sezione civile della Corte d'Appello – composta da Michele Perriera (presidente), Guido Librino (consigliere), Francesco Micela (relatore ed estensore della sentenza) – rigettando l'impugnazione del lodo del 30 maggio 2013 nel procedimento arbitrale tra Comune e Amat.

Il contenzioso è nato perché, con una delibera di Giunta del 12 dicembre 2008, il Comune ha azzerato i 10,4 milioni di euro destinati – come da contratto di servizio – alle categorie protette (disabili, invalidi ecc…). Una decisione presa unilateralmente nonostante l’Amat avesse già provveduto all'emissione di abbonamenti per 8,8 milioni. La vicenda è finita davanti a un collegio arbitrale che, confermando le ragioni dell’Amat, ha condannato il Comune a pagare 9 milioni (più gli interessi) per le somme non erogate nel 2009 e altri 2,8 milioni (più gli interessi) come risarcimento per i corrispettivi del 2010, 2011 e 2012. Contro questa decisione, il Comune ha impugnato il lodo nel novembre del 2013. A distanza di tre anni la Corte d’Appello ha dichiarato inammissibile l'istanza di revocazione presentata da Palazzo delle Aquile.

"Non possono considerarsi contrari alla legge – scrivono i giudici – i riferimenti normativi di cui il collegio arbitrale ha tenuto conto, coerenti con l'interpretazione del contratto". Il Municipio dovrà adesso versare alla società di via Roccazzo una cifra che oscilla tra gli 11 e i 16 milioni di euro. L’importo non è ancora certo perché vanno ancora calcolati gli interessi e scomputate alcune somme versate nel frattempo. Comunque sia si tratta di somme non da poco, tanto che dal Comune hanno fatto sapere che si cercherà una transazione con l’Amat per chiudere questa partita. Senza entrare nel merito della sentenza della Corte d’Appello, il sindaco Leoluca Orlando si è limitato a dire che la vicenda "è la conferma di come i rapporti fra il Comune e le partecipate siano stati più che torbidi e confusi fino al 2012".  “Una situazione – ha concluso Orlando – cui si è posto rimedio con una costante coordinamento e riconducendo le partecipate entro un sistema di gestori di servizi per i cittadini in un quadro di regole e rapporti chiari e trasparenti"

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