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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Carini, il Comune dichiara il dissesto: a rischio 105 lavoratori precari

L'amministrazione cittadina conta 238 dipendenti, di cui 105 precari. Il sindaco ne aveva disposto la proroga, ma adesso l'ultima parola è del governo nazionale e di quello regionale

I debiti sono troppi e la gestione corrente diventa impossibile: il Comune di Carini ha dichiarato il dissesto finanziario. "L’amministrazione - spiega il sindaco Giovì Monteleone - ha fatto tutto quanto è stato possibile fare, assumendosi le sue responsabilità, e pur essendo consapevoli del fatto che la situazione finanziaria del Comune era disperata abbiamo in questi dieci mesi lottato con tutte le nostre forze e le risorse disponibili per evitare il dissesto sapendo che esso comporta enormi sacrifici per i cittadini, per gli stessi dipendenti del comune e per la credibilità”.

La formalizzazione del dissesto ha però delle conseguenze anche per il personale. L'amministrazione cittadina conta 238 dipendenti, di cui 105 precari. Il Comune aveva disposto la proroga dei contratti, ma adesso l'ultima parola è del governo nazionale e di quello regionale. Spetta a Roma infatti dare il via libera dalla proroga se la Regione conferma la copertura finanziaria.

"Come in tutti i drammi - ha detto il primo cittadino al Consiglio - dopo la crisi seguirà la catarsi. In fondo continueremo l'opera fino adesso intrapresa dal nostro insediamento.Abbiamo operato e già operiamo dall'inizio del nostro mandato come se il comune fosse in dissesto. Abbiamo speso solo per i servizi essenziali: raccolta rifiuti, pulizia territorio, servizio idrico, manutenzione strade beni immobili e mezzi, spese personale.Non un euro é stato speso per spese non essenziali.  Saranno tre commissari a gestire il pregresso e la parte debitoria del comune. Per il resto continueremo ad amministrare noi eletti dieci mesi fa da una forte maggioranza popolare e rimarremo saldi al governo di questo comune, ne usciremo fuori, saremo ricordati per quelli che abbiamo attuato il risanamento finanziario". Da Mongiovì anche un appello "all'unità di intenti tra maggioranza e opposizione, tra Giunta e Consiglio, tra amministrazione e dipendenti, tra amministratori e amministrati. In una situazione simile non c'è spazio per sterili polemiche, egoismi, personalismi. Noi amministratori saremmo presuntuosi se pensassimo di uscirne da soli, con umiltà ci accingiamo a caricarci di questo onere e responsabilità confidando nella collaborazione di tutti. Questo paese ha tutte le potenzialità per risanare e rilanciare la propria economia. Noi siamo più carichi di prima, con lo stesso entusiasmo con la stessa passione con l'amore smisurato per questo paese con il sacrificio che ci contraddistingue porteremo avanti il nostro compito fino in fondo".

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