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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Corte dei conti, Comune sotto accusa: "Deficit nei bilanci 2015 e 2016"

L'amministrazione Orlando replica ai rilievi della magistratura contabile, ma la strada per "sanare" anomalie e incongruenze resta in salita. Debiti fuori bilancio, disallineamenti con le Partecipate e riscossione dei tributi le note dolenti. Attesa per l'esito della Camera di consiglio

Ha promesso il superamento dei disallineamenti con le società partecipate ed ha mostrato, numeri alla mano, i progressi sulla capacità di riscossione dei tributi: è però ancora tutta in salita la strada che dovrà percorrere il Comune per "sanare" anomalie e incongruenze rilevate dalla Corte dei conti che, se confermate, metterebbero a rischio la veridicità e l'attendibilità dei bilanci 2015 e 2016.

Oggi, durante l'adunanza presso la sezione di controllo, sono riemersi i punti deboli del bilancio comunale: dai debiti fuori bilancio ai mancati correttivi richiesti dagli ispettori del Mef dopo la relazione sull'attività amministrativa e contabile dell'ente, ma soprattutto il superamento di quattro degli otto parametri di deficitarietà strutturale. Secondo i magistrati contabili, il Comune non avrebbe accantonato le risorse necessarie (riducendo le spese) per coprire i debiti fuori bilancio. Restano inoltre da sciogliere i nodi sulle partecipate e, con riferimento ai desallineamenti, va ancora quantificata la "forbice" tra debiti e crediti. La coperta è corta e, da qualunque lato la si tiri, spunterà un buco.

La Corte - presieduta da Maurizio Graffeo e composta da Francesco Albo e Gioacchino Alessandro - non ha fatto sconti all'amministrazione comunale. Solo dopo la Camera di consiglio però si conoscerà il verdetto sui conti di Palazzo delle Aquile. Intanto l'amministrazione, presente con il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore al Bilancio Antonino Gentile e il ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile, ha replicato con una memoria di 50 pagine. "Sono stati forniti alla Corte i chiarimenti richiesti sui singoli aspetti rilevati - hanno riferito Orlando e Gentile in una nota -. Sono state rappresentate anche le strategie generali messe in atto dall’amministrazione per l’avvio a soluzione del fenomeno dei disallineamenti crediti-debiti fra Comune e società partecipate, nonché per la riduzione dell’elevato livello di evasione da riscossione".

Nelle more che il Consiglio comunale approvi il bilancio consolidato, l'amministrazione ha istituito un'unità straordinaria di regia e coordinamento per superare i disallineamenti e rafforzare l’azione di governance delle gestioni societarie. "A tal fine - hanno aggiunto Orlando e Gentile - è stata operata una riorganizzazione della struttura deputata al controllo delle società partecipate, con la creazione di un apposito settore, cui sono confluite, oltre che le funzioni esercitate dal precedente servizio sul controllo analogo, anche quelle sulle verifiche del rispetto delle prescrizioni contrattuali prima inquadrate in uffici appartenenti ad aree diverse".

E' stato pure illustrato alla Corte il piano di contrasto all’evasione e alla morosità che il Comune sta attuando. Dal primo gennaio sono in vigore i nuovi regolamenti relativi al ravvedimento operoso e alla rateazione degli avvisi di accertamento dei tributi comunali. "I primi risultati del 2018 - ha rilevato l'amministrazione - hanno evidenziato rateazioni per oltre 2,5 milioni e ravvedimenti operosi per oltre 600mila euro. E’ stata attivata una procedura informatica che consente, nel pieno rispetto della privacy, di compensare i debiti del comune con i crediti dallo stesso vantati. La compensazione legale ha consentito l’incasso di oltre 3,5 milioni. Per coloro che non hanno pagato né attraverso il modello F24 precompilato inviato a casa né a seguito della notifica di avvisi di accertamento né a seguito di iscrizione nei ruoli coattivi sono state consegnate a Riscossione Sicilia tre liste: una di 502 contribuenti proprietari di immobili locati percettori di elevati canoni di locazione e complessivamente debitori di 18 milioni 475 mila euro;  una seconda di 4.951 titolari di conti correnti complessivamente debitori di 50 milioni 588 mila euro; una terza di 5243 percettori di redditi da sostituti d’imposta complessivamente debitori di 9 milioni 124 mila euro".

Quanto alla morosità Tari, l’ultimo dato del 2017 rimane critico. Diminuisce del 4,27% la morosità delle utenze domestiche e del 15,46% quella delle utenze non domestiche, ma il non pagato ammonta comunque al 38,56% del gettito atteso. Si tratta di 46 milioni di euro. "Seppur critico - ha sottolineato Palazzo delle Aquile - il dato segna un’inversione di tendenza rispetto al 43,63% del 2016 (49 milioni di euro). Tale inversione di tendenza si consolida nel 2018 come conseguenza del contrasto all’evasione di fine anno 2017. Sono 13,5 i milioni riscossi nei primi tre mesi del 2018 (8,819 milioni per Tari e 4,729 milioni per Imu) cui vanno sommati i quasi 4 milioni riscossi per effetto della compensazione operata dal Comune fra i propri crediti tributari e le somme dovute ai propri fornitori e prestatori di servizi nonché gli oltre 2,5 milioni di cui è stata richiesta la rateazione degli avvisi di accertamento da parte dei contribuenti. Il Comune continuerà con impegno costante per il rispetto degli obblighi di adempimento da parte dei cittadini". D'altro canto dovrà lavorare per licenziare nei termini previsti dalla legge il bilancio di previsione 2018 e il consuntivo 2017. E sperare che, dopo il parere "non positivo" dei revisori dei conti, il consolidato superi l'esame del Consiglio comunale. Insomma, appuntamenti cruciali che s'intrecciano con il responso della Corte dei conti.

"Dall'adunanza di oggi - ha dichiarato Ugo Forello, capogruppo M5S a Sala delle Lapidi - è emerso in maniera ancora più chiara che il Comune di Palermo si trova in una condizione di sostanziale deficitarietà strutturale già dal 2015-2016. Attendiamo la deliberazione dei giudici, ma la difesa del Comune è apparsa debole e, in parte, non ha potuto che riconoscere la fondatezza dei rilievi sulle irrogalarità contabili presenti sui rendiconti 2015-2016 e la situazione di profonda difficoltà delle società partecipate (Amat e Rap in primis). E' necessario che l'amministrazione accetti lo stato di crisi contabile-amministrativa e adotti decisioni coraggiose ma necessarie, redigendo, in tempi brevi, un piano di riequilibrio economoco-finanziario che eviti il pericolo del dissesto".

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