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Chiusura dei porti ai migranti, Orlando all'Ue: "Gli Stati che non accolgono vanno espulsi"

L'ultimatum del premier Gentiloni innesca un dibattito a livello locale. Catania (Sinistra Comune): "Atto di barbarie incompatibile con la cultura giuridica e la storia del nostro Paese". Il sindaco: "Europa ingrata con l'Italia"

L'ultimatum del governo italiano all'Ue sull'emergenza migranti, con la minaccia di chiudere i porti alle navi straniere, innesca un dibattito anche a livello locale. L'ex assessore Giusto Catania, eletto consigliere comunale nella lista Sinistra Comune, parla di "un atto di barbarie, incompatibile con la cultura giuridica e la storia del nostro Paese" e invita il sindaco Leoluca Orlando a manifestare al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la netta contrarietà di Palermo alla proposta avanzata. "La cultura dell’accoglienza è già scritta nel nome della nostra città - prosegue Catania - Palermo vuol dire “tutto porto”, proprio a segnare la visione di una comunità che non intende praticare alcuna forma di respingimento".

La reazione del primo cittadino non si fa attendere. Orlando scavalca Gentiloni e si rivolge direttamente all'Unione Europea: "E' ora - dice in una nota - che l'Europa avvii le procedure di espulsione di quegli Stati membri che rifiutano di adempiere agli obblighi formali che derivano dal far parte dell'Unione europea. Qualcuno dovrebbe spiegare al mondo intero perché un Paese che prevede la pena di morte non può essere membro dell'Ue, quando invece ai paesi già membri è permesso di condannare a morte decine di migliaia di migranti nel Mediterraneo, come avviene da anni".

Secondo il primo cittadino l'Europa "invece di essere grata a quanto fatto fino ad oggi dal governo italiano, dalle sue forze armate, dalle sue organizzazioni della societa civile e dalle sue istituzioni ha scelto di essere sempre meno rispettosa della propria Carta fondativa e dei valori di tutela della vita e rispetto dei diritti umani fondamentali che ne sono la base". La reazione del governo italiano, dal quale Orlando prende le distanze nasce "da una sempre più difficile situazione in Italia e soprattutto in Sicilia". A Palermo l'ultima imbarcazione è attraccata solo due giorni fa: a bordo 750 uomini, 94 donne (15 incinte) e 53 bambini.

"Capiamo le preoccupazioni d’Italia e sosteniamo il suo appello perchè la situazione cambi - fa sapere Natasha Bertaud, portavoce della Commissione - ma ogni cambiamento politico dovrebbe prima essere discusso con gli altri Stati membri e comunicato anche alle Ong per dare loro il tempo di prepararsi”. La Commissione lascia intendere che le preoccupazioni di Roma saranno oggetto di un’approfondita discussione tra i Paesi membri al vertice dei ministri dell’Interno in programma il 6 luglio a Tallinn, in Estonia: “Noi siamo pronti ad aumentare il nostro sostegno all’Italia, in particolare con un ulteriore aiuto finanziario”. La Commissione chiederà a “tutti gli Stati membri di raddoppiare i propri sforzi” a fronte della situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale. 

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