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Bellolampo è satura, sabato la discarica chiude: verso una nuova emergenza rifiuti

Lo ha deciso la Rap: nell'impianto si potrà portare solo l'umido. Nella sesta vasca non c'è più spazio. E la Regione non ne ha ancora autorizzato l'ampliamento. Per scongiurare la crisi il sindaco Orlando potrebbe emanare un'ordinanza che autorizzi il conferimento oltre i limiti

Da sabato la discarica di Bellolampo chiude. Il motivo? L'impianto ha raggiunto il limite massimo di capienza. Nella sesta vasca, la sola oggi disponibile, non c'è più spazio per abbancare i rifiuti. Ecco perché la Rap ha deciso che si potrà conferire solo l'umido. In attesa della realizzazione della settima vasca, per dare "respiro" alla discarica, l'azienda d'igiene ambientale ha chiesto l'ampliamento della sesta. Per la variante alla sesta vasca serve però il via libera dalla Regione, che deve rilasciare sia l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) sia la Valutazione di impatto ambientale (Via). Le autorizzazioni (di pertinenza del dipartimento Acque e rifiuti e dell'assessorato regionale al Territorio) non sono ancora arrivate. E, adesso, è lotta contro il tempo.

I pareri sarebbero imminenti, questione di giorni. Ma sabato è dietro l'angolo. E i vertici della Rap - l'amministratore unico Giuseppe Norata e il dirigente dell’area impianti Pasquale Fradella - hanno hanno scritto alla Regione annunciando i provvedimenti che saranno adottati: "In assenza del provvedimento di approvazione della variante che consentirebbe l’ampliamento delle volumetrie, sabato 27 ottobre 2018 sarà l’ultimo giorno di possibilità di conferimento alla piattaforma impiantistica di Bellolampo. Pertanto da tale data al fine di impedire i gravissimi nocumenti igienici per la città di Palermo si valuti la possibilità di emettere provvedimenti contingibili e urgenti che consentano l’abbancamento in sesta vasca almeno fino all’ottenimento dei provvedimenti richiesti in via ordinaria alla Regione". In sostanza, senza deroghe, si rischia l'emergenza rifiuti in città. I "provvedimenti contingibili e urgenti" di cui parlano Norata e Fradella si potrebbero tradurre in un'ordinanza del sindaco, Leoluca Orlando, che autorizzi in via eccezionale per pochi giorni il conferimento dei rifiuti oltre i limiti della sesta vasca in attesa che dalla Regione arrivino le autorizzazioni. 

Sulla paventata chiusura di Bellolampo interviene pure il Movimento 5 Stelle, che da tempo pone il problema della discarica: "Da mesi, tramite solleciti, diffide ed in ultimo un esposto in Procura - dichiara il deputato nazionale Adriano Varrica, insieme al deputato regionale Giampiero Trizzino ed al consigliere comunale Antonino Randazzo - il M5S chiede alla Regione di completare il procedimento amministrativo legato all'ampliamento della sesta vasca di Bellolampo. Purtroppo i nostri appelli sono stati ignorati. Adesso Bellolampo verrà chiusa con enormi conseguenze ambientali, sanitarie ed erariali. Si è tirata la corda fino a spezzarla. A pagarne le conseguenze, come d'abitudine, saranno i cittadini palermitani. Invitiamo la Regione a completare immediatamente l'iter amministrativo per cercare di contenere i danni, e a convocare subito anche la conferenza di servizi per la gestione post operativa delle prime cinque vasche, sulla cui vicenda è stata già presentata un'interrogazione al Ministro Costa. Restiamo disponibili a collaborare istituzionalmente per risolvere queste emergenze, ma non faremo un passo indietro rispetto alle eventuali responsabilità penali ed erariali consequenziali a queste vicende".

"Il delitto perfetto sulla discarica di Bellolampo è stato compiuto: da sabato, salvo clamorose ed alquanto improbabili sorprese, non sarà più possibile scaricare i rifiuti e da domenica, come l’eterna fatica di Sisifo, Palermo sarà costretta a fare i conti con l’ennesima, infinita, emergenza, una sorta di dannazione da cui la nostra città non riesce a liberarsi". Lo afferma Sabrina Figuccia, consigliera comunale dell’Udc, che prosegue: "Trascorrono gli anni, anzi i decenni, gira e rigira il sindaco è sempre lo stesso, ma non è mai stato in grado di fare qualcosa di concreto per scongiurare che, ancora una volta, le montagne d’immondizia diventino i nuovi monumenti cittadini, che, come sempre, saranno immortalati dai turisti e le cui immagini faranno il giro del mondo. Perché si è arrivati a questo punto? Perché nessuno, dal Comune alla Regione, in tutti questi mesi è stato così bravo da non fare praticamente nulla per scongiurare il desolante spettacolo dei rifiuti ammassati sulle nostre strade? Per cercare di capirne di più, domani, venerdì 26 ottobre, alle 13 effettuerò una visita ispettiva presso la discarica per incontrare i responsabili della Rap che, nonostante il cambio di nome, nonostante il cambio dei vertici, continua sulla nefasta scia della defunta Amia, un enorme carrozzone senza capo né coda che, oltre a non riuscire a garantire un minimo di pulizia in città, non riesce neanche a gestire la discarica né a prevenire l’ennesima emergenza, così annunciata che anche le “balate” della Vucciria (ahimè ormai asciutte…) lo sapevano".

Parla di "leggerennza inaudita" il consigliere comunale di Palermo 2022, Massimiliano Giaconia, che punta il dito contro la Regione: "L’atteggiamento inadempiente del DRAR sulla questione dei rifiuti a Palermo non è una novità. In merito vale la pena ricordare che sempre il DRAR nonché la struttura Commissariale per l’emergenza rifiuti, non ha mai dato seguito ad un documento risalente a circa 4 medi fa, a firma del sindaco Orlando, contenente un dettagliato elenco di interventi e provvedimenti, di esclusiva competenza del DRAR e della struttura commissariale, che sono ancora oggi urgenti e indispensabili per efficentare il sistema dei rifiuti a Palermo e per innalzare la percentuale di raccolta differenziata".

"Questo atteggiamento induce a pensare, anche ai meno sospettosi, che dietro ci sia una vera propria regia che si sta adoperando affinché, anche a Palermo come in altre città della Regione, la gestione dei rifiuti passi ai privati. Tentando di far credere all’opinione che la gestione pubblica non funziona ed invece quella privata sì. Ricordo che proprio il 20 giugno scorso la giunta Musumeci ha approvato il disegno di legge di riforma del settore dei rifiuti che prevede la privatizzazione. Sono fortemente preoccupato - conclude Giaconia - per gli effetti devastanti che provocherebbe la chiusura della sesta vasca di Bellolampo alla città ed ai cittadini. Pertanto auspico che da qui a poche ore arrivino da parte della Regione i provvedimenti richiesti da Norata, indispensabile per evitare una nuova emergenza rifiuti, l’ennesima che i cittadini non meritano".

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