Pesante il giudizio politico del centrodestra bagherese sull’operato del sindaco Patrizio Cinque, recentemente estromesso dal M5S da parte del leader Luigi Di Maio. Una estromissione che gli esponenti del centrodestra giudicano ‘una farsa: Patrizio Cinque fa ancora parte attiva del M5S. Fallimentare l’operato dell’amministrazione a guida Patrizio Cinque’. Cosi in conferenza stampa i consiglieri comunali: Rosario Giammanco (Noi con Salvini), Maurizio Lo Galbo, Filippo Tripoli, Gino D’Agati, Emilio Finocchiaro, Maddalena Vella, Angelo Barone, Massimo Cirano, Giuseppe Cangelosi, Paolo Amoroso, Michele Rizzo. Inoltre, Gino Di Stefano, in rappresentanza di due liste civiche di opposizione, Massimo e Carmelo Gargano (FI), Fabio Aiello (FdI).

Maurizio Lo Galbo, vicepresidente del Consiglio comunale di Bagheria: ‘Patrizio Cinque si dimetta subito. Fallimentare la sua esperienza amministrativa, pesante la sua vicenda giudiziaria - sebbene noi siamo sempre garantisti - indecente la sua, solo apparente, estromissione dal M5S’. Cosi Maurizio Lo Galbo, vicepresidente del Consiglio comunale di Bagheria ed esponente dell’opposizione di centrodestra. ‘Luigi Di Maio mente sapendo di mentire - prosegue Lo Galbo - e prende in giro tutti gli italiani: sa benissimo che Patrizio Cinque, nei fatti, ancora fa parte di quel sistema a Cinquestelle, viene infatti sostenuto in Consiglio da 15 consiglieri comunali che fanno parte del M5S e viene supportato da 6 assessori grillini, partecipa alle convention organizzate dal Movimento come parte attiva, e fino a pochi giorni addietro ha preso parte alla presentazione dei candidati alla Camera e al Senato del M5S con tanto di intervento come sindaco presso il cine-teatro Roma di Bagheria. Ma c’è di più: il suo operato è fallimentare. Basti pensare al disastro sull'edilizia scolastica: tutte le scuole di Bagheria stanno crollando a pezzi, non c'è  attività di programmazione ma solo improvvisazione e si procede per emergenze. Il sindaco Patrizio Cinque ha disatteso punto per punto tutto il suo programma che sbandierava in campagna elettorale, un esempio su tutti, che la cernita degli assessori doveva essere fatta tramite curriculum, quindi in base alle competenze e alla professionalità. Invece ci ritroviamo assessori ‘nominati’ che non hanno nessuna attinenza con il ruolo che ricoprono, ma si trovano in quella posizione soltanto perché fanno parte di quel cerchio magico che risponde al "capo". Riguardo alla vicenda giudiziaria, coerentemente con le nostre convinzioni garantiste, fino all'ultimo grado di giudizio come previsto per legge, per noi rimane innocente. Il problema non è nostro ma del M5S, secondo il quale anche un semplice avviso di garanzia sarebbe stato inaccettabile per un amministratore’.