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Ars, mozione di censura al governo? Il centrodestra propone, il M5S valuta

Al centro la vicenda relativa alla "spesa lumaca" dei fondi comunitari in Sicilia. Cancelleri: "Le critiche mi sembrano condivisibili, la spesa lentissima è dato oggettivo". E anche Ferrandelli non esclude la firma

Acque agitate intorno al governo Crocetta. Una mozione di censura nei confronti dell'esecutivo regionale guidato da Rosario Crocetta potrebbe mettere d'accordo all'Ars il centrodestra e il Movimento 5 Stelle. L'idea è nata questa mattina, durante una conferenza stampa convocata da Pdl, Pid, Lista Musumeci e Pds-Mpa sulla ''spesa lumaca'' dei fondi comunitari in Sicilia. Ma all'incontro delle forze d'opposizione mancavano gli esponenti 5 Stelle. ''Un errore banale, ci siamo dimenticati di invitarli'', hanno detto gli organizzatori. ''Penso sia andata così - conferma Giancarlo Cancelleri, capogruppo all'Ars dei 5 Stelle - ci hanno chiesto scusa, è tutto chiarito. Quanto alla mozione di censura, innanzitutto prima di annunciare la mia firma intendo leggerla e capire come sarà strutturata. Ma le critiche del centrodestra nei confronti del governo mi sembrano condivisibili: la spesa lentissima dei fondi comunitari è un dato oggettivo''.

Ma gli appunti dei grillini nei confronti di Crocetta proseguono: ''Il governo deve smetterla con questo atteggiamento autoreferenziale, noi non siamo 'ratificatori di leggi' che il governo ci propone, e possiamo limitarci a dire 'si' o 'no'. Penso al caso della legge sull'acqua: c'era un ddl di iniziativa popolare e la giunta lo ha voluto scavalcare con un proprio testo, non mi sembra rispettoso della volonta' dei cittadini''. Insomma, le premesse per una mozione di censura ''ampiamente condivisa'' ci sono, e per i 5 stelle firmarla insieme con il Pdl non sarebbe un tabù. ''Assolutamente no, se può essere uno stimolo per spingere il governatore Crocetta e la sua giunta a lavorare meglio, ben venga''. Numericamente i deputati dei gruppi che potrebbero firmare la mozione sarebbero circa 40 su 90: ma anche in caso di approvazione, non ci sarebbero conseguenze dirette e ''formali'' per il governo: la censura infatti è un ''atto politico''. Solo l' approvazione di una mozione di sfiducia determinerebbe lo scioglimento dell'Assemblea.

Nel pomeriggio anche il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli non ha escluso la sua firma: “Se la mozione di censura nei confronti del governo regionale servisse a fare di più per la Sicilia - ha detto Ferrandelli - non avrei problemi a firmarla, a prescindere da chi sono gli altri partiti o deputati che la sostengono. Se un atto è proposto nell’interesse dei siciliani, ben venga”. Ed ha aggiunto:  “Voglio aspettare di leggere la mozione, che mi auguro nasca con uno spirito propositivo, ‘per i siciliani’ e non ‘contro qualcuno’, ma è evidente che si può e si deve fare di più per la nostra isola. Non è un segreto: non sono soddisfatto della gestione amministrativa della Regione e sostengo la necessità di dar vita ad un governo politico, in grado di essere presente rispetto all’urgenza dei problemi da affrontare". E conclude: "Se una mozione può essere utile in questo senso, la firmerò”.

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