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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Cammarata ricoverato per overdose": Ferrandelli condannato per diffamazione

Il deputato regionale è stato condannato dal Tribunale di Palermo per avere diffamato l'ex sindaco durante una seduta del Consiglio comunale. Dovrà pagare 33 mila euro oltre alle spese processuali. I fatti risalgono al giugno del 2008

I fatti risalgono a quasi sette anni fa. Fabrizio Ferrandelli, che all'epoca aveva 26 anni ed era capogruppo di Italia dei valori al Consiglio comunale, durante una seduta disse: "Apprendiamo da notizie di strada che il sindaco sia stato ricoverato in overdose in ospedale... forse è dovuta a questo la sua assenza'. ...". Il sindaco era Diego Cammarata, che non la prese benissimo. La dichiarazione ebbe risonanza nazionale. E Cammarata decise di dimostrare con le analisi del sangue (al Gemelli di Roma) l'infondatezza della notizia per poi chiedere un risarcimento di 50 mila euro per il danno patrimoniale patito e di 1,5 milioni di euro a titolo di danno morale, a causa della "notevolissima offesa al proprio decoro e alla propria reputazione arrecata da Ferrandalli". Adesso Ferrandelli è stato condannato dal Tribunale di Palermo per diffamazione. Dovrà pagare 33.567,51 euro oltre alle spese processuali (quasi seimila euro).

Il giudice Riccardo Trombetta scrive che è evidente il dolo diffamatorio di Ferrandelli. Lui era consapevole della falsità della notizia per essere ampiamente noto in ambito politico che il sindaco si trovava a Roma per negoziare con il Governo nazionale la portata delle misure aventi ricaduta sul bilancio comunale, ha attributo al sindaco: il fatto di essere un tossicodipendente e di fare uso abituale di stupefacenti, di avere avuto un attacco di overdose a causa di un abuso nel consumo, di essere financo finito in ospedale, di non esercitare il suo mandato a causa delle scaturenti della sua condizione di tossicodipendente". Ferrandelli, secondo il giudice, avrebbe dunque "creduto a un episodio parossistico correlato a tale maledicenza e ciò al fine di sfregiare la pubblica reputazione di Cammarata".

LA REPLICA - "Sono sorpreso e amareggiato- scrive Ferrandelli in una nota - ma è mia abitudine rispettare le sentenze anche quando mi danno torto. Mi ero limitato a richiamare in aula voci diffuse, successivamente pubblicate anche da importanti organi di stampa, secondo le quali il sindaco aveva sentito l'esigenza di sottoporsi ad esami tossicologici per fugare ogni dubbio in ordine all'uso di sostanze stupefacenti. Pertanto, seppure con toni polemici, chiedevo di fare chiarezza in ordine alla diffusione di tali voci e chiedevo al sindaco di dare spiegazioni della sua assenza prolungata dal Consiglio. Era una richiesta politica e mi dispiace se involontariamente ho offeso Diego Cammarata, al quale mi sono contrapposto sempre sul piano politico e non certamente su quello personale. Appena letta la sentenza valuterò con i miei legali se proporre appello".

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