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La Regione non paga, il socio spegne i pc: disagi per Asp e uffici

Secondo giorno di paralisi informatica alla Regione Siciliana. Il blocco del server è stato deciso dall'ex socio privato di Sicilia e-servizi, Engineering, che attende ingenti pagamenti da parte di Palazzo d'Orleans

Secondo giorno di paralisi informatica alla Regione Siciliana. Servizi, sportelli sanitari e anche la pagina web della Regione sono in tilt a causa dell'interruzione del collegamento con i server di Sicilia e-servizi, la partecipata regionale responsabile della cruciale piattaforma digitale dell'ente pubblico.

Un blocco del server deciso dall'ex socio privato di Sicilia e-servizi, Engineering, che ha staccato la connessione tra il cervellone informatico che si trova in Val D'Aosta e la Regione per un credito nei confronti dell'ente pubblico lievitato fino a 114 milioni di euro. Un problema che si era verificato già nel mese di giugno. L'amministratore unico dell'azienda regionale Antonio Ingroia ha reso noto di avere attivato un comitato di crisi e lascia intendere che la questione potrebbe finire in procura, "perchè si mettono in discussione servizi essenziali dei siciliani: qualcuno dovrà rispondere dell'enorme danno arrecato che ogni ora che passa aggrava sempre di più i disagi".

LE REAZIONI
"Basta all'eterno ricatto di Sicilia e-servizi, che tiene in scacco la Regione, e di conseguenza i siciliani, minacciando di paralizzare importantissimi servizi ogni qual volta avanza una richiesta. Ora è il turno dell'ex socio privato della partecipata. Ma la sostanza è la stessa, non possiamo mettere una Regione in mano ai capricci di qualcuno. Ci rivolgeremo alla magistratura". Commentano i deputati regionali del M5S all'Ars. "Vogliamo capire - dice Giorgio Ciaccio - perchèè non si dà attuazione all'agenda digitale per i sistemi di gestione del personale, per le buste paghe o per il centro unico di prenotazione. Perchè il centro di elaborazioni dati è stato trasferito in una struttura privata e non in un bene inalienabile della Regione. Oggi il potere è nella gestione del flusso informatico e forse per questo nessuno vuole cederlo al pubblico. Mamma Regione paga, il privato controlla, gestisce e ricatta".

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