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Bellolampo, diffida del M5S alla Regione per sollecitare ampliamento sesta vasca

La nota è stata firmata dai parlamentari Adriano Varrica, Aldo Penna e Caterina Licatini (componenti della commissione ambiente della Camera), dal deputato Ars, Giampiero Trizzino, e dai consiglieri comunali Antonino Randazzo e Concetta Amella

I lavori alla sesta vasca della discarica di Bellolampo non hanno ancora ricevuto il via libera e per sollecitare il procedimento amministrativo per le modifiche sostanziali della piattaforma impiantistica, il MoVimento 5 Stelle ha inviato una nuova diffida.

Con una nota trasmessa con carattere d’urgenza al Dipartimento Regionale Acque e Rifiuti e al Dipartimento regionale Ambiente, i parlamentari del M5S Adriano Varrica, Aldo Penna e Caterina Licatini (componenti della commissione ambiente della Camera), il deputato Ars, Giampiero Trizzino, e i consiglieri comunali cinquestelle di Palermo, Antonino Randazzo e Concetta Amella, hanno inoltrato la diffida affinché si provveda con la massima urgenza ad adottare ogni utile iniziativa e atto dovuto al fine di definire il procedimento amministrativo avviato su iniziativa del gestore del servizio di smaltimento dei rifiuti RAP S.p.A. relativo alla  modifica sostanziale “per ampliamento della capacità ricettiva della VI (sesta) vasca della discarica di Bellolampo di circa 200.000 mc”.
 
Già lo scorso 17 luglio 2018 i portavoce del MoVimento 5 Stelle avevano inviato a mezzo Pec un sollecito alle autorità competenti con riferimento alla conclusione dei procedimenti amministrativi relativi all’istanza presentata da RAP per le modifiche sostanziali dell’autorizzazione integrata ambientale per la discarica di Bellolampo.

"La sesta vasca della discarica di Bellolampo, la sola attualmente in uso, ha una capacità residua di abbancamento di circa 4-5 settimane, trascorse le quali, in assenza di alternative, ci ritroveremo in presenza di una emergenza ambientale e sanitaria e di un potenziale danno erariale - denunciano i cinquestelle -. Domani scadranno i termini previsti dalla normativa vigente per l’acquisizione dei pareri (art. 24.3, D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) e per questo, in caso di ulteriore ingiustificata inerzia verso gli specifici obblighi previsti dalla legge posti a fondamento della nostra diffida, valuteremo di procedere nelle opportuni sedi, sussistendone i presupposti di legge, al fine di far accertare le singole responsabilità penali e amministrative dei soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda".

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