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Barbara Cittadini è Cavaliere del Lavoro: "Impegnata a dare a tutti cure di qualità"

Prima donna al vertice di Aiop, è da 25 anni alla guida della clinica Candela: "Riconoscimento che coniuga l'orgoglio di essere donna, imprenditrice e siciliana, e di operare in una terra complicata quanto affascinante come la Sicilia"

Barbara Cittadini, presidente dell'Associazione nazionale ospedalità privata (Aiop), è stata insignita del riconoscimento di Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "anche per il suo impegno nell'efficientamento del sistema sanitario accreditato in Sicilia, finalizzato a migliorare l'accesso alle cure di qualità a tutti i siciliani", come comunica l'Aiop in una nota.

"Il riconoscimento che mi viene conferito è per me motivo di orgoglio, ma soprattutto di responsabilità - ha dichiarato Cittadini, a margine della cerimonia di proclamazione che si è svolta al Quirinale - Un riconoscimento che coniuga l'orgoglio di essere donna, imprenditrice e siciliana, e di operare in una terra complicata quanto affascinante come la Sicilia e in un settore delicato come quello che tutela un diritto costituzionalmente garantito come la salute".

Prima donna al vertice di Aiop, Cittadini è da 25 anni alla guida della clinica Candela, dove lavorano oltre 100 medici e altrettanti dipendenti tra infermieri e altre figure professionali. Con oltre 100 anni di attività, la casa di cura è considerata un centro di eccellenza per la fecondazione assistita, e si dedica all'attività di ricerca e formazione con le sedi della Scuola di specializzazione in cardiologia e neonatologia dell'Università di Palermo. Dal 2015 la struttura ospita una BioBanca di gameti e tessuti riproduttivi. Ogni anno nella clinica nascono 1.300 bambini.

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Il discorso del presidente Mattarella

"Saluto i presidenti del Senato, della Camera. Saluto e ringrazio per i loro interventi il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e il presidente della Federazione Cavalieri del Lavoro. Rivolgo il più cordiale benvenuto a tutti i presenti, in particolare ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai giovani Alfieri, tra i quali la differenza è di pochi decimali di punteggio. Complimenti ragazzi! Entrambi premiati - Cavalieri del Lavoro e giovani studenti - come espressione del talento italiano. L’affinamento delle qualità e i traguardi d’eccellenza sono sempre il risultato di un impegno costante e di una grande passione. Il merito va riconosciuto perché presuppone fatica personale, sacrificio, e ancor più perché il valore prodotto diffonde i benefici in ambiti più vasti, spinge a un miglioramento generale, riverbera il vantaggio su altri attori e sul tenore della vita sociale. 

L’affinamento delle qualità e i traguardi d’eccellenza sono sempre il risultato di un impegno costante e di una grande passione. Il merito va riconosciuto perché presuppone fatica personale, sacrificio, e ancor più perché il valore prodotto diffonde i benefici in ambiti più vasti, spinge a un miglioramento generale, riverbera il vantaggio su altri attori e sul tenore della vita sociale.

Peraltro, il merito è anche il portato dal contesto che lo esprime. I buoni risultati, gli avanzamenti negli studi e nella ricerca, i successi sul mercato, le espressioni più significative della creatività, della professionalità, dell’organizzazione aziendale raggiungono livelli più elevati proprio dove più robusti sono il tessuto della comunità, la sua cultura, le reti delle conoscenze, la predisposizione all’innovazione.

Lo sapete bene, i Cavalieri del Lavoro, che insieme a tanti altri imprenditori, siete traino della nostra economia e concorrete, in posizione di rilievo, al benessere del Paese, alla sua immagine nel mondo, alla coesione interna, alla sua capacità di competere, e quindi alle prospettive del futuro. Per questo il riconoscimento che vi è stato attribuito comporta anche un’accresciuta responsabilità. In un tempo in cui i cambiamenti sono veloci come non mai, e le trasformazioni profonde in ogni campo dell’agire umano, dalla produzione alla comunicazione, non è venuto meno – e anzi può dirsi persino accresciuto – il valore sociale dell’impresa.

Questo senso di comunità, di unità dei destini, non deve affievolirsi di fronte alle difficoltà e ai problemi che affrontiamo. Desidero sottolinearlo davanti a giovani che hanno conquistato ottimi risultati scolastici e che ora iniziano il cammino ulteriore con grandi speranze e ambizioni. Il successo non è mai pieno se è soltanto per se stessi. Vi è, di gran lunga, maggior soddisfazione quando le nostre potenzialità sono d’aiuto a una crescita più larga.

Lo sviluppo sostenibile del Paese è strettamente connesso alla sua unità. L’Italia diverrà più forte se riuscirà a ridurre i divari esistenti tra Nord e Sud, tra città e aree interne, tra territori dotati di infrastrutture moderne ed efficienti e zone strutturalmente più svantaggiate. Sarà più competitiva, l’Italia, se tante imprese, che hanno potenzialità, riusciranno a compiere un salto in avanti in termini di dimensioni, di capacità manageriali, di sinergie, di progettazione per affrontare anche i mercati esterni. Sarà più solida e fiduciosa se riuscirà a colmare il divario tra occupazione maschile e femminile, se offrirà opportunità alle nuove generazioni riducendo in modo sensibile l’attuale, insostenibile livello di disoccupazione, particolarmente giovanile, se i suoi ragazzi decideranno di andare all’estero per migliorarsi e accrescere le proprie esperienze e non perché costretti dalla necessità.

L’unità nazionale non è soltanto un dato territoriale, o giuridico. L’unità si fonda sulla coesione della società, ed è minacciata dagli squilibri, dalle diseguaglianze, dalle marginalità, dalla mancata integrazione di gruppi e fasce sociali. Per questo il lavoro, come indica la nostra Costituzione, è elemento basilare dell’unità. Il lavoro per tutti: obiettivo a cui le politiche pubbliche devono tendere costantemente, cercando di rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.

Il lavoro resta la vera priorità, la bussola di ogni nostro sforzo. Per questo l’impegno degli imprenditori a rendere più forti le loro aziende, a investire, a cercare nuovi mercati, a innovare, a migliorare la qualità dentro la fabbrica e l’impatto con l’ambiente esterno, è altamente prezioso. Le istituzioni devono fare la loro parte, ma a creare il lavoro sono anzitutto le imprese, e compito di chi riveste funzioni pubbliche è rendere più agevole la loro positiva attività e più favorevoli le ricadute sociali dei risultati economici".
 

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