Ars, stop al buono pasto da nove euro Lontana la riduzione dei deputati
Da oggi in poi i politici di Palazzo dei Normanni dovranno mettere mano al portafogli per i pasti consumati alla buvette. Tagliati anche i vitalizi, nessun provvedimento sul numero di poltrone
Stop a buoni pasto e vitalizio culturale per deputati ed ex parlamentari dell’Ars. Da oggi in poi i politici di Palazzo dei Normanni dovranno mettere mano al portafogli per i pasti consumati alla buvette. Addio dunque al buono pasto da 9 euro. Lo ha stabilito il Consiglio di presidenza dell'Assemblea, presieduto da Francesco Cascio (Pdl), che ha accolto così la proposta avanzata a fine agosto dal Collegio dei questori dell'Ars. Azzerata anche l'indennità di aggiornamento culturale assegnata agli ex deputati che non percepiscono la pensione (seimila euro l'anno circa) mentre è stato raddoppiato il contributo dovuto dagli onorevoli per finanziare il fondo sanitario e assicurativo.
Ancora nessuna novità, invece, sul fronte della riduzione del numero di parlamentari che ad oggi sono 90 e dovrebbero essere ridotti a 50 secondo il decreto Tremonti. “La Sardegna – ha dichiarato Giovanni Barbagallo del Partito democratico all’Ars, che ha proposto un Ddl ad hoc bocciato due volte - ha approvato in commissione, all'unanimità, un disegno di legge per la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 80 a 50. In Sicilia, invece, il mio disegno di legge di riduzione dei deputati è stato bocciato due volte e non è stato più inserito all'ordine del giorno secondo quanto previsto dal regolamento e stabilito dall'Aula. Dopo tale scelta la tesi che dovevamo parametrarci alle regioni a statuto speciale non regge più, poichè la Sicilia ha più consiglieri regionali di tutti”.