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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Caos all'Ars, Musumeci contro Sammartino: "Spero che di lei si occupino altri Palazzi"

Duro scontro fra il presidente della Regione e il deputato di Italia Viva che aveva chiesto il voto segreto su un emendamento. E così è arrivata ancora una volta la sospensione della seduta di Sala d'Ercole. La replica alla sfuriata del governatore: "C'è puzza di dittatura"

Durissimo scontro fra il presidente della Regione Nello Musumeci e il deputato di Italia Viva, Luca Sammartino, che aveva chiesto il voto segreto su un emendamento all'articolo 3 della finanziaria che assegna risorse allo Sport e al Turismo. E così è arrivata ancora una volta la sospensione della seduta di Sala d'Ercole 

"La sua richiesta non fa onore né a lei né a questo parlamento - ha tuonato Musumeci prendendo la parola - In un momento in cui tutta la comunità siciliana si aspetta chiarezza, lei nel voto alla legge di stabilità chiede il voto segreto. Si vergogni. E per protesta lascio l'Aula. E mi creda è un fatto epico al quale non posso assolutamente aderire. Si vergogni, deputato Sammartino. Mi auguro che di lei e di quelli come lei si possa presto occupare ben altro Palazzo" ha concluso il governatore.

Parole che hanno scatenato il caos in aula, con alcuni deputati che dagli scranni hanno urlato a squarciagola "Come si permette?", "Vergogna. E ancora: "Falla finita, "Questa è una minaccia". Il presidente Gianfranco Miccichè è stato così costretto a sospendere l'aula.

Poco dopo, attraverso una nota, si sono fatti sentire il vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, il capogruppo al Senato Davide Faraone e la senatrice Valeria Sudano. “L'intervento di oggi del presidente Musumeci in Aula - dicono - dimostra lo squadrismo fascista. Ha offeso il Parlamento siciliano arrivando pure a minacciare ed insultare il deputato Luca Sammartino, reo di aver presentato un emendamento a lui non gradito. Il governatore non si permetta di minare la libertà, l'onorabilità e le prerogative di tutti i parlamentari, specialmente di quelli dell'opposizione. Le prerogative di un parlamentare non possono essere fermate dalle minacce di un presidente della Regione. Quello che è accaduto oggi è di una gravità istituzionale inaudita e che nessuna scusa potrà bastare a Musumeci. Abbiamo scoperto di che pasta è fatto, puzza di dittatura. Davvero oggi si è scritta una pagina nera ed indegna per la democrazia”.

E nel tardo pomeriggio attraverso una nota Musumeci è tornato sulla vicenda: "Mentre in Sicilia c'è gente che ha perso il lavoro e muore di fame, nel Parlamento siciliano c'è ancora chi si diverte con i giochini di Palazzo - ha detto -. Oggi l'ho detto in Aula,  come sempre, senza ipocrisia e senza reticenze. Lo ripeto: giudico eticamente vergognoso che un deputato possa chiedere il voto segreto durante l’esame di questa legge finanziaria, al posto di offrire ai siciliani chiarezza e trasparenza del proprio voto. Il fatto è ancora più grave se si pensa che le proposte in esame sono state concepite per sostenere in emergenza coronavirus famiglie, imprese e associazioni, messe in ginocchio dalla più grave crisi del Dopoguerra. E pensare che le misure in discussione sono frutto di un mio confronto preventivo con tutti i capigruppo parlamentari e poi discusse e concordate in commissione Bilancio. Basta con gli egoismi di partito sulla pelle dei siciliani! Il Parlamento deve essere la sintesi degli interessi legittimi della gente, non degli intrighi coperti dal voto segreto, mantenuto in vita soltanto in Sicilia".

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