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E’ notte fonda per la maggioranza di governo, l'Ars non approva ancora il Defr

L’Assemblea regionale siciliana non è riuscita ad approvare il Documento di programmazione economica finanziaria, rispedendolo dunque in Commissione. Musumeci: "Non abbiamo i numeri". Le reazioni: "Governatore arrogante, ora si dimetta"

E’ notte fonda per la maggioranza di governo in Sicilia. L’Assemblea regionale siciliana infatti non è riuscita ad approvare il Documento di programmazione economica finanziaria, rispedendolo dunque in Commissione. Il piano, che fissa le linee di gestione economica di governo e Ars per i prossimi 3 anni, si è impantanato in Sala d’Ercole, dove su 65 presenti hanno votato in 64: 32 favorevoli e 32 contrari.

Una impasse che neanche il presidente della Regione Nello Musumeci riesce a risolvere intervenendo in Aula. “Qui dobbiamo dare risposte tutti ai siciliani”, ha detto il governatore siciliano, il quale ha poi aggiunto “torno ad ammettere che non abbiamo una maggioranza. Ma non voglio essere ostaggio dell’Aula. Non ho alcuna intenzione ogni volta di passare dal capomanipolo di turno prima del voto”.

Il Defr prevede oltre 1,7 miliardi per il reddito di inclusione e altri interventi per i disoccupati da avviare entro la fine dell’anno, ma su di esso la Sezione di controllo della Corte dei conti aveva sollevato forti dubbi.

“Quando il presidente Musumeci è stato eletto, aveva una maggioranza: non è certo colpa della legge elettorale se l’ha persa per strada – ha commentato il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo -. Il PD ha chiesto più volte un dibattito d’aula per sapere dal presidente della Regione come intende andare avanti dopo la sua stessa ammissione di non avere più una maggioranza, ma questo dibattito fino ad ora non c’è stato. Il PD era e resta opposizione: siamo disponibili a confrontarci in tutte le sedi istituzionali sui temi concreti, in commissione o in aula. Ma voglio dire con chiarezza al presidente Musumeci: se crede di non essere in grado di governare questa Regione, si dimetta. Anche alla luce della bocciatura del Defr, il presidente Musumeci valuti serenamente la situazione: non fa bene alla Sicilia avere un governatore che un giorno si e uno no, ripete di non avere una maggioranza”.

Così invece il gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle dopo la bocciatura del Defr. “Le parole di un oltremodo innervosito ed arrogante Musumeci, che pretende di fare pure la paternale, sono irricevibili. Musumeci dovrebbe avere rispetto per la Sicilia e compiere un gesto di grande responsablità, prendendo atto che non ci sono più le condizioni minime per governare: si deve dimettere”.

Anche Cateno De Luca ha confermato di aver votato contro il Defr proposto dalla Giunta regionale: “L’avvio al lavoro di alcune centinaia di persone è bloccato da continue faide fra fazioni politiche. Ho chiesto solo che si ponesse fine a questo gioco al massacro sulla pelle di centinaia di famiglie e che il Governo facesse una chiara scelta per garantire il ripristino della legalità e la discontinuità col passato.
Era per me, e l’avevo detto a viso aperto e senza sotterfugi, un banco di prova rispetto alla affidabilità del Governo Musumeci, di cui ho registrato l’imbarazzato silenzio, traendone le conseguenze politiche”.

"Quanto è accaduto è grave. Con il naufragio del Defr per colpa di assenze imputabili ad autorevoli esponenti di Forza Italia, primo partito di maggioranza, che hanno disatteso il dovere istituzionale al quale tutti siamo chiamati in specie, in sede di approvazione di documenti contabili - ha commentato Vincenzo Figuccia -. D'altro canto quest'oggi, alla proroga dell'esercizio provvisorio e allo slancio economico in esso prospettato, sento responsabilmente di votare il ddl, guardando tuttavia con grande attenzione alla prossima finanziaria dalla quale  mi aspetto dei provvedimenti importanti nell'allocazione delle risorse, concretezze per le quali la Sicilia e i siciliani non posso più attendere".

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