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Clima rovente all'Ars, ultimatum di Miccichè per l'approvazione della Finanziaria

I ko incassati dal governo su due importanti articoli della legge hanno scatenato il caos. L'esecutivo targato Musumeci, sempre più nel mirino delle opposizioni. Lupo: "La manovra è un disastro". Cappello: "In 15 mesi fatte sette leggi di cui cinque che non servono a nulla e altre due che sono carta igienica"

Clima rovente a Palazzo dei Normanni, dove è in discussione la Finanziaria. La giornata di oggi è stata scandita da continui rinvii fino all'ultimatum lanciato dal presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè: "Se si riesce ad approvare la Finanziaria, la si deve approvare questa notte. Quindi, rinvio la seduto alle 21.30, chiedo scusa a tutti".

A scatenare il caos sono stati i ko incassati dal governo su due importanti articoli della legge. Una situazione che ha minato i già precari equilibri dell'Aula e ha riacceso le polemiche attorno all'esistenza stessa dell'esecutivo targato Musumeci, sempre più nel mirino delle opposizioni.

“Il governo Musumeci  - tuona il capogruppo Pd Giuseppe Lupo - prenda atto che perfino alcuni deputati della stessa maggioranza non condividono questa legge di stabilità che, come il Pd ha ribadito più volte, colpisce il mondo del lavoro, le fasce sociali più deboli, la cultura, e non contiene nessuna misura per lo sviluppo”. "Questa manovra così com’è è un disastro – aggiunge - va riscritta in modo da liberare le risorse disponibili ed evitare tagli indiscriminati che affosserebbero la Sicilia. Il presidente Musumeci si assuma le sue responsabilità, abbia rispetto per il parlamento e venga in aula a riferire sulla gravissima crisi della sua giunta invece di continuare a scaricare le colpe sugli altri”.

Ancora più nettp Francesco Cappello del Movimento 5 Stelle: "Il modello Sicilia che Musumeci sponsorizza ci ha portato in 15 mesi a fare sette leggi di cui cinque che non servono a nulla e altre due che sono carta igienica. Il modello Sicilia proposto da Musumeci è quello che sta affamando i siciliani e costringe i nostri giovani a fuggire. Non esiste è una  farsa e una finzione. Oggi in questo Palazzo si respira aria di disperazione. Gli unici che vogliono tornare al voto immediatamente siamo noi, gli altri parlamentari li dovreste vedere: girano con gli occhi pieni di lacrime al pensiero di tornare a casa".

  


     

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