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Mattarella alla seduta per i 70 anni dell'Ars, Ardizzone: "In passato mafia insinuata tra gli scranni"

Il presidente della Repubblica è stato accolto dall'inno nazionale. Prima di entrare in aula, si è soffermato per qualche minuto con Ardizzone, nella torre pisana, l'ufficio della più alta carica parlamentare

Una cerimonia solenne alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, del ministro degli Esteri Angelino Alfano e delle massime autorità civili e militari. Così l'Assemblea regionale siciliana celebra il settantesimo anniversario della prima seduta del Parlamento siciliano. Prima di entrare in aula, dove è stato accolto dall'inno nazionale, Mattarella si è soffermato per qualche minuto con il presidente dell'Assemblea, Giovanni Ardizzone, nella torre pisana, l'ufficio della più alta carica parlamentare. Nei banchi del governo regionale ci sono gli assessori regionali. Su 14 deputati M5S, solo in due - Valentina Palmeri e Gianina Ciancio - hanno preso parte alla cerimonia. L'ufficio stampa del gruppo parlamentare ha spiegato che le assenze dipendono da impegni dei singoli parlamentari e che non c'è stata alcuna decisione di comune accordo per disertare la cerimonia.

Nel corso delle seduta hanno preso la parola sia il presidente Ardizzone sia il governatore Rosario Crocetta. "Nel corso dei decenni - ha detto Ardizzone - la mafia si è insinuata tra questi scranni e ha frequentato questo palazzo, confondendosi talvolta con una parte della classe politica. Quella stessa politica che ha negato nei decenni l'esistenza della mafia rendendosene nel contempo serva e complice. Sarebbe però ingiusto e ingeneroso non riconoscere che, pur in un contesto difficile, grazie all'autonomia sono state attuate importantissime riforme, da quella agraria a quella urbanistica, a quella sull'elezione diretta dei sindaci e alle tante altre prese ad esempio nel resto d'Italia - ha aggiunto Ardizzone -. Se ciò è stato possibile lo si deve a quella classe dirigente illuminata che ha utilizzato la specialità come mezzo di riscatto del popolo siciliano e non come fine della sua azione politica. Parimenti in questi scranni si sono seduti deputati che, per la loro autorevolezza e il loro rigore morale, hanno pagato con la vita l'impegno politico, come i compianti Pio La Torre e Piersanti Mattarella. Risuona ancora in questa sala il coraggioso auspicio a 'isolare e a respingere i comportamenti mafiosi', formulato 38 anni fa dal presidente Pier Santi Mattarella, in occasione della visita del capo dello Stato Sandro Pertini". 

Secondo Ardizzone "non è più procrastinabile una revisione dello Statuto speciale, che, oltre a sfrondarlo dei profili di difficile se non impossibile attuazione, ne adegui forma e contenuto alla mutata realtà sociale, economica e giuridica. Ciò deve concretamente tradursi, a mio avviso, in un percorso riformatore, concordato con lo Stato e possibilmente comune a tutte le autonomie speciali, che 'attualizzi' le Carte statutarie. Bisogna ripensare all'autonomia regionale in termini nuovi: deve essere ricostruito un nuovo patto con lo Stato che depuri il modello regionale dai tratti più discutibili e da quelli palesemente anacronistici. L'attualizzazione dello Statuto speciale deve passare non solo dalla revisione dei contenuti ma anche dal ripensamento delle modalità per la sua modifica. Da questo punto di vista, occorre valorizzare al massimo delle sue potenzialità il principio di leale collaborazione, rendendo possibile una revisione di alcune parti attraverso il meccanismo dell'intesa con lo Stato, come già praticato con successo da altre regioni speciali".mattarella ars2-2

Il valore dell'autonomia è stato ribadito anche dal governatore Crocetta, che ha voluto soffermarsi su quanto fatto dall'esecutivo negli ultimi anni. "Le vicende politiche siciliane - ha detto - non sempre hanno dato, negli anni, una rappresentazione corretta dell'Isola e non sempre i governi nazionali hanno operato nel rispetto delle competenze dello Statuto, ma l'appartenenza allo Stato Italiano ha permesso alla Sicilia di crescere e progredire, basti pensare al ruolo svolto dalla magistratura e dalle forze dell'ordine che hanno potuto esercitare, un'azione efficace di contrasto contro le organizzazioni criminali e mafiose. La convinta adesione al sistema Paese e il leale rispetto del ruolo unitario dello Stato Italiano, non ci esimono dal considerare l'autonomia come un bene prezioso da difendere contro i tentativi continui di eliminazione dell'autonomia che una parte del sistema politico ha portato avanti negli anni e continua tuttora a perseguire".

Secondo Crocetta "l'autonomia ci responsabilizza, ci rende protagonisti delle nostre scelte; sta a noi eletti dal popolo siciliano utilizzarla al meglio possibile. Per quello che ci riguarda, signor presidente, siamo stati impegnati e tuttora lo siamo, in questi anni, a sviluppare un processo di crescita dell'Isola. In questi quattro anni e mezzo di lavoro congiunto tra Governo e Assemblea Regionale Siciliana, abbiamo ridotto l'indebitamento, risanato il bilancio, incrementato il Pil e il numero degli occupati, eliminando processi negativi che si trascinavano da lunghi anni. La lotta contro gli sprechi e il parassitismo per una maggiore trasparenza, è stata al centro dell'azione amministrativa e legislativa della presente legislatura. Dobbiamo raggiungere nuovi traguardi, soprattutto, dedicando maggiore attenzione alle povertà, ai giovani, ai più deboli e alle persone con disabilità, sapendo che tutto ciò è anche il frutto della collaborazione, ma tali azioni possono avere maggiore efficacia mediante una più intensa collaborazione tra Stato e Regione e tra politiche governative nazionali e regionali".

Crocetta ha dedicato parte del suo intervento a quanto fatto in favore dei disabili, tema al centro di aspre polemiche negli ultimi mesi. "Sono orgoglioso, signor Presidente, di dirle grazie anche al suo sollecito, che il nostro Parlamento e il nostro Governo con l'ultima finanziaria hanno stanziato risorse importanti a sostegno delle persone con disabilità, portando a 300 milioni di euro gli interventi socio sanitari a favore di tali categorie ed a ben 240 milioni di euro l'anno il fondo per l'assistenza socio assistenziale. Stiamo lavorando adesso per rendere efficaci e operative tali risorse, orgogliosi del fatto che, finalmente, nei prossimi giorni, 1750 soggetti con disabilità potranno ricevere un assegno assistenziale di 18 mila euro l'anno ciascuno. La Sicilia - ha aggiunto - è una delle regioni più belle del mondo, crediamo anche che debba diventare una delle più ricche e laboriose, non attraverso politiche parassitarie e clientelari, ma mediante un nuovo processo di crescita e un nuovo modello di sviluppo che metta soprattutto al centro la responsabilità e l'impegno di tutti nel rispetto della legalità e della trasparenza".

Al termine della cerimonia, il presidente Mattarella ha lasciato Palazzo dei Normanni senza rilasciare dichiarazioni. 

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