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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

L'Amat recepisce la direttiva di Orlando: dal bilancio verranno tagliati 48 milioni

L'amministratore unico Michele Cimino ha raggiunto l'intesa con il Comune: sì al taglio dei crediti iscritti in entrata e alla restituzione delle somme relative a chilometri non percorsi. La maggioranza in Consiglio: "Si volta pagina". Opposizioni all'attacco: "Il capitale sociale verrà intaccato"

L'Amat ha deciso di applicare la direttiva del sindaco Orlando sui disallineamenti: verranno così stralciati 48 milioni di euro dal bilancio della società che si occupa del trasporto pubblico urbano. Nel dettaglio, si tratta di 30 milioni che l'azienda aveva iscritto come crediti in entrata dal Comune ma non aveva ancora incassato e di 18 milioni già ricevuti e da restituire per i chilometri non effettuati.

Lo ha reso noto ieri sera a Sala delle Lapidi l'amministratore unico di Amat, Michele Cimino, che ha raggiunto un'intesa con l'amministrazione comunale. Con questa operazione si chiude la partita sui disallineamenti, che giocoforza avrebbe portato ad un contenzioso tra Amat e Comune. La società di via Roccazzo ha recepito la direttiva "imperativa e vincolante" del primo cittadino dopo aver consultato uno studio legale e analizzato le sentenze della Corte dei conti del 2016 e del 2017 in materia di disallineamenti. La maggioranza in Consiglio comunale ha espresso condivisione per una decisione che apre una nuova stagione dei rapporti tra l’Amat e il Comune; critiche invece le opposizioni, secondo cui l'eliminazione dei disallineamenti intaccherà il capitale sociale dell'azienda. La prova del nove è attesa domani, quando l'Amat approverà il suo bilancio. 

Dario Chinnici, capogruppo del Pd, parla di "passaggio di cruciale importanza" e spiega: "I rapporti tra l’azienda e il socio unico non saranno più caratterizzati dai contenziosi ma dalla collaborazione. L’Amat e il Comune seguono un percorso comune che ha come obiettivo il mantenimento dei servizio, che ovviamente passa da un piano di risanamento dell’azienda e da un nuovo contratto di servizio. Anche la Regione è chiamata a fare la sua parte, concedendo il contributo chilometrico per il tram e finanziando il biglietto unico con il trasporto ferroviario". Proprio oggi Cimino parteciperà ad un'audizione all'Ars in cui ribadirà la necessità di un finanziamento regionale per il servizio tram. 

"Da esponente di Sicilia Futura in Consiglio Comunale - afferma Ottavio Zacco - esprimo totale apprezzamento per la scelta di buon senso dell'avvocato Cimino, con cui siamo pronti a collaborare per rilanciare l'azienda nei modi previsti dalla legge, partendo dalla battaglia per il finanziamento del ferrato fino ad arrivare alla rivisitazione del contratto di servizio e all'approvazione del piano industriale. L'intesa raggiunta sui disallineamenti salva i conti di Amat e di conseguenza i conti del Comune. Fare una battaglia legale non avrebbe portato a nulla nel breve periodo, se non una lite tra Amat e Comune, che altro non sono che due facce della stessa medaglia". 

“Ormai è evidente che le voci sgraziate degli uccelli del malaugurio, che lasciavano presagire l’imminente fallimento dell’Amat, sono state messe definitivamente a tacere - dice Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune -. Oggi l’azienda che svolge il servizio pubblico di trasporto urbano della città di Palermo guarda con fiducia al futuro, grazie alla sua capacità di investire sulla mobilità sostenibile e sul trasporto ecologico. L’azienda Amat, dopo aver ottemperato alla direttiva del sindaco sui disallineamenti, è nelle condizioni di costruire un percorso virtuoso, in continuità con le scelte strategiche del precedente Consiglio di Amministrazione. Adesso è necessario che tutti facciano la propria parte: la Regione deve garantire un corrispettivo certo per il trasporto sul ferro e rimettere in bilancio le risorse tagliate per le prestazioni rese dall’Amat; il Comune deve ripensare il nuovo contratto di servizio che guardi all’ampliamento della rete tramviaria e l’azienda Amat deve sviluppare un piano industriale che metta al primo posto il miglioramento del servizio che deve essere sempre più efficiente”.

Sul fronte opposto i gruppi di minoranza, che temono un contraccolpo sul bilancio dell'Amat e "a cascata" sull'erogazione dei servizi. I consiglieri del M5S Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo lo dicono a chiare lettere: "L'Amat, per bocca del suo legale rappresentante, ha deciso di stralciare somme per 48 milioni di euro che dimezzerano il capitale sociale e porteranno la società a registrare un'enorme perdita di esercizio nel 2017. Il Comune però non potrà ripianare prima del 2019 le perdite (prima dovrà essere presentato un nuovo piano industriale e di risanamento); per questo temiamo che ci possano essere rischi per la continuità aziendale per la nostra partecipata del trasporto pubblico locale, già provata e in crisi per la gestione non retribuita del tram".

“Percorso di rilancio e nuove sinergie: sono le parole chiave del neo amministratore unico dell'Amat, Michele Cimino, dette ieri sera in Consiglio comunale, non prima però di avere stralciato le somme relative alla direttiva imperativa e vincolante del sindaco, che fa riferimento a decine di milioni di euro”. Ad affermarlo Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc, che prosegue: “Strano cambio di direzione quello del neo presidente, che, dopo pochi giorni dal suo insediamento, dichiarava di non essere disponibile a togliere preziose risorse all'azienda di via Roccazzo, facendosi forte di un parere di uno studio legale romano in aperto contrasto con quello dell’Avvocatura comunale e arrivando persino a voler portare la querelle in tribunale. Cimino, ieri invece, è apparso molto conciliante. Nel corso del suo intervento, inoltre, ha affermato che l’Amat non possiede né l’ufficio stampa né quello legale. Una dimenticanza probabilmente dovuta alla sua pochissima esperienza a capo dell’Amat, dove però esiste una Direzione affari legali che, ad occhio e croce, costerebbe almeno 500.000 euro annui, composta da un dirigente, un funzionario e altri quattro dipendenti. Inoltre, la Direzione affari legali dipende dalla quella amministrativa che ha un altro super dirigente. E se Cimino può essere scusato - anche se probabilmente, prima di pensare di assumere avvocati o giornalisti, sarebbe il caso di conoscere le proprie risorse interne - perché è in via Roccazzo soltanto da poche settimane, non altrettanto si può dire del direttore generale Gianfranco Rossi, che ieri, nel corso dell’audizione, non ha fatto una piega, come se la cosa non lo riguardasse direttamente. Caro direttore Rossi, considerato che da anni lei è ai massimi vertici dell’azienda, possibile che non si sia accorto che, in una stanza vicina alla sua, esiste la direzione affari legali? Possibile che, visto il suo lauto stipendio, protetto come un segreto di Stato, non sappia che è composto da ben 5 dipendenti? Per cercare di svelarlo, stamattina ho fatto una richiesta agli atti per conoscere il contratto da direttore tram, l'affidamento delle funzioni da DG e tutti gli atti connessi alle proroghe. Mi auguro che i palermitani possano sapere al più presto come vengono spesi i loro soldi”.

“C’è un dato di fatto che non è in discussione: rispetto alla metropolitana i tram di tutto il mondo sono in perdita. Il motivo? Perché rispetto al biglietto della linea tranviaria da obliterare, con la metropolitana sarebbero previsti i tornelli. Fatta questa precisazione ritengo che il tram di Palermo deve essere tenuto in vita perché è un’opera di proprietà delle cittadinanza - dice il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Siciliano Milazzo -. Ribadisco che è doveroso da parte di tutti gli addetti ai lavori, spendere le proprie energie per trovare una soluzione e mantenere attive le linee tranviarie, rendendole anzi ancora più funzionali, come tra l’altro è già stato fatto in passato a Catania. A seguito dei tagli sul gommato – conclude Milazzo – che l’Amat intente perseguire, ritengo che puntare su un bene già esistente, che garantisce un trasporto veloce di massa, a intervalli costanti, sia un ulteriore e doveroso passo per avvicinarci alle grandi realtà d’Europa. Non solo è importante mantenere la linea tranviaria ma è anche necessario puntare al suo ampliamento, in modo che il trasporto pubblico locale sia definitivamente concluso e organico nelle sue componenti”.

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